La centralità del lavoro nel percorso di vita dell'individuo: la testimonianza di professionisti over 45 in un momento di transizione lavorativa.
Il rapporto tra identità e lavoro
E’ opportuno analizzare il rapporto tra il concetto di lavoro e la personalità in un individuo ed i meccanismi psicologici che il lavoro sollecita nell’arco della vita di una persona.
Come sostiene lo psicologo inglese Argyle, l’atteggiamento individuale nei confronti dell’attività lavorativa differisce per almeno tre caratteristiche:
1) L’intelligenza: rappresenta quella caratteristica della personalità che permette all’individuo di adattarsi ad eseguire compiti diversi che richiedono un’ampia variabilità di doti intellettuali;
2) La motivazione: per garantire il successo in una professione è necessaria una profonda motivazione ed una forte volontà;
3) Il tratto di personalità: l’aspetto della personalità di un individuo che è più rilevante in un contesto lavorativo è la capacità di controllo del proprio comportamento sociale.
Possiamo entrare più nello specifico:
- il grado di estroversione;
- il grado di nevrosi che caratterizza una persona con un’incapacità a tollerare lo stress e una tendenza all’ansia. Un individuo con una personalità nevrotica ha una scarsa considerazione di sé e ha difficoltà nel fronteggiare le situazioni lavorative più difficili;
- la tendenza all’autoritarismo: caratterizza una persona che ha un forte senso dell’autorità, poco tollerante nei riguardi del prossimo, con una visuale ristretta e moralistica delle relazioni sociali ed una difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti;
- l’autostima: si concretizza nell’opinione che un individuo ha di se stesso. Nella nostra società l’immagine di sé è profondamente fondata sul ruolo professionale. Le persone con un alto livello di autostima sono in grado di affrontare più facilmente le difficoltà che possono sorgere nell’attività lavorativa. Al contrario, le persone che hanno una bassa considerazione di sé sono più portate a deprimersi e a fallire, sia nell’adattamento alle diverse condizioni lavorative, sia nella ricerca di una nuova occupazione;
- il controllo interno/esterno o “locus of control”: secondo Depolo e Sarchielli si può definire come “un continuum di atteggiamento nei confronti del controllo individuale sugli eventi”.
Chi possiede un controllo esterno, è portato a pensare che gli eventi, positivi o negativi, siano dovuti a fattori esterni, dal caso o dalla fortuna. Chi possiede, invece, un controllo interno ritiene che le soddisfazioni e le sconfitte, dipendano dalle proprie capacità o difetti. Rispetto a chi possiede un controllo esterno, essi tenderanno a far fronte agli eventi negativi in modo più attivo.
E’ opportuno riprendere quanto già evidenziato nei paragrafi precedenti. L’evoluzione che ha avuto il lavoro nel corso della storia, il significato che esso assume a seconda della disciplina a cui fa riferimento e le funzioni che esso riveste per ognuno di noi, sono dei fattori chiave che portano ad unico e possibile risultato: il lavoro influenza l’individuo e lo sviluppo della sua personalità ed è l’elemento essenziale per costituire la propria identità individuale.
Nel nostro parlare quotidiano, la domanda “chi sei?” si traduce spesso in primo luogo in “che lavoro fai?”; ciò indica che l’attività lavorativa svolta è un potente indicatore di molte qualità sociali. In altri termini è un’informazione importante per renderci “socialmente riconoscibili” nell’interazione. Perché le persone vogliono sapere con “chi” stanno parlando (con un medico, con un avvocato, con un operaio, con un libero professionista). In questo modo essi conosceranno di cosa si occupa l’altro nella vita, nasceranno ulteriori spunti di discussione e potranno scoprire se hanno punti d’interesse comuni.
In questa cornice, certo è che se l’individuo si riconosce e viene riconosciuto solo per il lavoro che fa, quando questo viene a mancare, egli stesso non si comprende, né la società lo riconosce più.
Il rapporto del lavoro con l’identità personale è d’importanza radicale; molti sono tra studiosi e ricercatori ad averne analizzato questo legame in cui, come spiega Charon, “l’identità fa riferimento a chi l’individuo pensa di essere e che annuncia al mondo in parole e azioni”.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La centralità del lavoro nel percorso di vita dell'individuo: la testimonianza di professionisti over 45 in un momento di transizione lavorativa.
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Informazioni tesi
Autore: | Sara Tremolada |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Milano - Bicocca |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Formazione e sviluppo delle risorse umane |
Relatore: | Stefania Ulivieri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 194 |
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