Fiducia, legittimazione ed ubbidienza. Max Weber e Niklas Luhmann
Il rapporto tra fiducia e legittimazione
Dopo aver analizzato le strutture teoriche di Weber e Luhmann, confrontiamo ora i due autori, riscontrando similitudini e differenze.
Un primo punto d’incontro concerne l’oggetto di studio: entrambi i sociologi scelsero di non focalizzarsi sui fondamenti e le caratteristiche del potere, quali i concetti di contratto o di sovranità, distaccandosi dalla tradizione di studio in materia.
Il dominio inteso come attributo avente importanza o fondamento in sé stesso perde la sua centralità nelle costruzioni teoriche dei due autori, venendo ad essere sostituito da un concetto più propriamente relazionale come lo è quello tra comando ed ubbidienza per quanto riguarda Weber, e dai procedimenti di costruzione della fiducia e della legittimazione in Luhmann.
Un’ulteriore similitudine è l’importanza attribuita all’ubbidienza, da una parte, e alla fiducia dall’altra: questi meccanismi, essendo le colonne portanti sulle quali sono costruite le rispettive costruzioni teoriche, assumono ruoli e funzioni similari; entrambe, nel fare ciò, fungono da presupposto all’azione sociale e forniscono un orientamento all’azione individuale.
Esse permettono, in ultima istanza, il concepimento dell’altro, e un rapporto di convivenza non meramente conflittuale, ostile o indifferente: costituiscono, quindi, per Weber e per Luhmann le basi della società contemporanea.
Analizzando più da vicino questi due elementi, notiamo un altro punto di contatto, infatti, nonostante siano caratteristiche sociali, entrambi sono esperiti a partire dall’interiorità dell’individuo: l’ubbidienza viene mobilitata tramite la fede (“Glaube”), cioè il modello di convinzioni ed orientamenti che guida l’agire; la fiducia, invece, è costruita su modelli di famigliarità e si basa su una certezza costruita su esperienze passate.
Ricapitolando, i due concetti fondamentali, fiducia e ubbidienza, sono in entrambi i casi azionati da meccanismi individuali e interiori, tuttavia sono d’importanza fondamentale per la nascita e la sopravvivenza della società.
Alla luce di ciò, si può riprendere il concetto di potere, sul quale, come abbiamo visto, la prospettiva di analisi dei due autori si discosta notevolmente rispetto alla tradizione di studio precedente.
Anche in questo caso abbiamo una somiglianza, per lo meno quando ci riferiamo al potere come “Herrschaft”: la forma assunta è quella di un trasferimento, in Luhmann questo trasferimento ha per oggetto la complessità, la quale viene trasferita dall’individuo al centro di comando, mentre in Weber, ad essere trasferite sono le convinzioni interiori e rappresentazioni di significato dall’ubbidienza al comando (dalla fede verso il carisma).
Un quarto e ultimo tratto in comune è la somiglianza tra il modello di apprendimento intrinseco alla legittimazione luhmanniana ed alla disciplina weberiana.
Quello tratteggiato dai due autori è un processo che esclude l’individuo e le sue motivazioni interne dall’essere la base della società; la differenza sta qui, come vedremo nel prossimo paragrafo, nella prospettiva assunta a riguardo da Weber, che vede la disciplina come degenerazione, e Luhmann, il quale assume una prospettiva più neutrale.
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Fiducia, legittimazione ed ubbidienza. Max Weber e Niklas Luhmann
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Informazioni tesi
Autore: | Nicola Fajeti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Maurizio Ricciardi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 23 |
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