Effetto di rame e pH sulla crescita di lieviti Saccharomyces isolati da mosto e vinaccia in fermentazione
Il rame nel processo di vinificazione
Per vinificazione si intende l'intero processo di trasformazione biochimica che porta l'uva a diventare vino e che occupa un arco di tempo che va dalla vendemmia fino alla trasformazione del mosto in vero e proprio vino, sia esso bianco o rosso. La vinificazione ha dunque inizio proprio con la fase di vendemmia durante la quale l'uva, giunta al giusto grado di maturazione, viene raccolta e trasportata negli stabilimenti dove avrà inizio il processo di lavorazione e trasformazione. Si procede dunque con la fase della diraspatura, ossia con la separazione dei raspi dagli acini stessi. Questa fase permette così di eliminare elementi contenuti nel raspo che, altrimenti, altererebbero le proprietà organolettiche del vino. Segue poi la pigiatura, oggi più propriamente detta ammostatura, che consiste sostanzialmente nello schiacciare gli acini d'uva da cui, dunque, si otterranno parti solide, dette vinacce, e parti liquide, ossia il mosto. Da questo momento, le fasi di lavorazione del vino si diversificano secondo le differenti tecniche e secondo il tipo di vino che si desidera ottenere.
La vinificazione in rosso è caratterizzata dal contatto tra vinacce e mosto in fermentazione così da sfruttare l'azione dissolvente dell'alcol in relazione alla temperatura (compresa generalmente tra 26 e 30 °C), per estrarre i pigmenti colorati (antociani) e le sostanze tanniche presenti nella buccia dell'acino che si ritroveranno quindi nel vino dopo la separazione tra parti solide e parte liquida (svinatura). Dopo la svinatura le parti solide vengono pressate, al fine di recuperare la parte di vino rimasta a contatto con le bucce, e tutta la massa liquida viene stoccata in botti, barrique, contenitori in acciaio inossidabile o altri vasi vinari per la fase di affinamento.
Per quanto riguarda invece la vinificazione in bianco, avremo subito dopo la pigiatura la separazione della frazione contenente le bucce (sgrondatura), le quali verranno poi nuovamente destinate alla pressatura con la quale si recupereranno tutte le frazioni liquide rimaste, per poi passare alla fermentazione. In seguito i mosti vengono solitamente decantati, filtrati e centrifugati così da migliorarne la limpidezza e la finezza. Ogni fase deve poi verificarsi, per la vinificazione in bianco, senza il contatto con l'aria poiché questa andrebbe a scatenare una reazione di ossidazione che intaccherebbe le proprietà organolettiche del vino.
Nonostante gli obblighi europei per la sua riduzione, il rame è ancora alla base della lotta alla peronospora nei vigneti ed è possibile quindi ritrovarlo durante tutte le fasi del processo di vinificazione. Partendo dai grappoli d'uva, un recente studio condotto dall'Università di Bari (Provenzano et al. 2010), ha determinato la concentrazione del rame per quattro varietà d'uva biologica (Chardonnay, Uva di Troia, Primitivo e Negroamaro) durante tutto il processo di produzione dal vigneto alle varie fasi della vinificazione. Ha innanzitutto messo in evidenza che il contenuto di rame negli acini al momento della raccolta variava da 6,43 a 14,02 mg/Kg, comunque sotto il limite legale di 20 mg/Kg (Ministero della. Salute, D.M. 27 Agosto 2004). Normalmente queste quantità di rame, che ritroviamo poi nel mosto, non disturbano il decorso fermentativo. Durante il processo fermentativo viene ridotta ulteriormente sia dall'attività del lievito che lo utilizza nei processi cellulare e in parte lo adsorbe sulla sua superficie a livello della parete, ma soprattutto per precipitazione come solfuro di rame legandosi a composti dello zolfo derivanti dal metabolismo fermentativo e dall'anidride solforosa. Il precipitato viene eliminato con le fecce a fine fermentazione. Nella sperimentazione sopra riportata alla fine dei trattamenti la sua concentrazione nel vino, che di norma deve contenere meno di 1 mg/L di rame (Reg. n. 1410 del 2003), era compresa tra 0,3 e 0,4 mg/L, da 6 (Uva di Troia) a 19 (Negroamaro) volte in meno rispetto ad inizio vinificazione (Provenzano et al. 2010). In questo studio, inoltre, è stato evidenziato quanto segue. Il vino proveniente da uve bianche (Chardonnay) che quindi durante la vinificazione non subisce un prolungato contatto con le bucce, (principali fonti di rame), contiene un residuo maggiore (0,46 mg/L) rispetto a quelli rossi. Questo risultato è dovuto al fatto che, differentemente dai bianchi, i vini rossi subiscono molta più ossigenazione che provoca l'ossidazione del rame e la sua conseguente precipitazione come sale (Ostapczuk et al. 1997).
Questo brano è tratto dalla tesi:
Effetto di rame e pH sulla crescita di lieviti Saccharomyces isolati da mosto e vinaccia in fermentazione
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Roberto Calzavara |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Corso: | Scienze e tecnologie agroalimentari |
Relatore: | Viviana Corich |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 78 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi