Glottodrama. Un approccio comunicativo all'insegnamento della L2
Il Quadro comune europeo per le lingue
Il metodo oggetto di studio, in quanto approccio all’apprendimento di una L2, osserva e mette in pratica quelli che sono i principi su cui si basa il Quadro comune europeo per le lingue. Il Quadro comune europeo di riferimento per le lingue o QCER, elaborato in prima edizione nel 1996/97, ha visto una seconda edizione nel 2001, come si evince dal primo capitolo, esso “intende fornire una base comune per l’elaborazione di sillabi linguistici e di linee guida per costruire curricula, esami, libri, ecc. in Europa. Per far questo descrive in modo onnicomprensivo ciò che gli apprendenti devono imparare a fare per poter usare la lingua per comunicare, e quali conoscenze e abilità devono sviluppare per essere capaci di agirla effettivamente. Il QCER, è un sistema di riferimento teorico – politico -nconcettuale e attuativo per la gestione delle lingue di una comunità che possono diventare oggetto di studio, il testo sottolinea l’importanza del plurilinguismo, concetto che deve si distinguere dal multilinguismo.
Il multilinguismo, infatti, come suggerisce il testo, indica solo la conoscenza di più lingue o la coesistenza di più lingue in una determinata società e può essere favorito semplicemente motivando il sistema educativo allo studio di più lingue, ridimensionando anche l’egemonia della lingua inglese. Il plurilinguismo, invece, viene considerato nella sua relazione con il “pluriculturalismo”, dal momento che la competenza comunicativa di un individuo è intrisa di fattori culturali ed in ogni comunicazione vengono coinvolti elementi para-verbali, inflessioni dialettali o diverse forme di espressione.
Considerando quindi il plurilinguismo come obiettivo, il QCER suggerisce che le istituzioni educative dovrebbero prevedere degli insegnamenti in cui tutte le abilità del discente vengano messe in gioco al fine di sviluppare una competenza plurilingue.
Il punto di partenza per il QCER deve essere l’analisi dei bisogni, delle motivazioni, delle risorse e delle caratteristiche degli apprendenti. L’orientamento del QCER è rivolto all’azione, poiché considera l’individuo come un attore sociale “Chi apprende e usa una lingua è attore sociale, ovvero membro di una società con dei compiti da portare a termine, in determinate circostanze, ambienti e campi d’azione. L’attore sociale realizza atti linguistici all’interno di attività linguistiche, che si contestualizzano in differenti domini”. I domini a cui il QCER fa riferimento sono quello personale, pubblico, occupazionale ed educazionale. La competenza comunicativa, obiettivo dell’apprendimento linguistico deve essere considerata come l’insieme delle competenze linguistiche, sociolinguistiche e pragmatiche, nella comunicazione, l’importanza è può essere solo dettata dalla correttezza d’uso ma anche dall’efficacia e dall’adeguatezza del messaggio linguistico nel contesto di utilizzo.
Le abilità da apprendere affinché si realizzi una competenza linguistico – comunicativa comprendono: la comprensione, ricezione, produzione e interazione di testi scritti e orali. Si evince che il documento privilegia un approccio orientato all’azione, esso afferma: “l’approccio qui adottato, generalmente parlando è orientato all’azione nella misura in cui considera gli utenti-apprendenti di una lingua innanzitutto come “agenti sociali”, soggetti sociali, cioè membri di una società che hanno dei compiti da compiere (non esclusivamente legati alla lingua) in un dato insieme di circostanze, in uno specifico contesto e entro un particolare campo di azione, mettendo in rilievo il processo di apprendimento in tutta la sua complessità, dal punto di vista cognitivo, socio-culturale, affettivo e meta cognitivo.” Il documento europeo continua: “in quanto attore sociale, ogni individuo stabilisce delle relazioni con gruppi sociali man mano più ampi, che in parte si sovrappongono e che, tutti insieme, contribuiscono a definire la sua identità.
In un approccio interculturale, un obiettivo cruciale dell’educazione linguistica consiste nella promozione dello sviluppo completo e armonioso della personalità dell’apprendente e del riconoscimento della propria identità, arricchita dall’esperienza dell’alterità che si esprime attraverso la lingua e la cultura. È compito di insegnanti e apprendenti integrare le diverse parti perché si formi una personalità solida.”
Il tipo di approccio che il Quadro privilegia è quello linguistico -comunicativo basato sulla realizzazione di compiti in situazioni concrete della vita quotidiana
all’interno di quattro domini: personale , pubblico, professionale ed educativo. Il documento sottolinea anche l’importanza in un processo di insegnamento comunicativo, degli elementi non verbali della comunicazione (azioni pratiche, elementi paralinguistici, elementi paratestuali).
Per descrivere le competenze dell’apprendente, il QCER ha elaborato 6 livelli, in una scala graduata, che permettono di misurare il progresso dell’apprendente nei vari stadi dell’apprendimento e in una prospettiva di educazione permanente”, tali livelli sono utili a fornire una valutazione, oltre che un’analisi riguardo l’uso e le competenze linguistiche raggiunte.
I livelli comuni di riferimento per delineare l’organizzazione dell’apprendimento linguistico e il riconoscimento pubblico dei risultati sono suddivisi come segue:
- Il livello di contatto (A1), è considerato il punto di partenza, il punto in cui l’apprendente è in grado di interagire in modo semplice, formulare enunciati semplici riguardo bisogni immediati o argomenti molto familiari.
- Il livello di sopravvivenza (A2), a questo livello si trovano descrittori relativi alle funzioni sociali, scambi comunicativi brevi, organizzare il tempo libero, prendere accordi, effettuare transazioni nei negozi, ecc.
- Il livello soglia (B1), capacità di mantenere l’interazione riuscendo ad ottenere ciò che si desidera in situazioni differenti, far fronte ai problemi di tutti i giorni;
- Il livello progresso (B2), rappresenta la capacità di un apprendente in grado di esporre le proprie opinioni, fornire spiegazioni adeguate, avere un punto di vista sull’attualità, conversare con naturalezza, scioltezza che rende normale una conversazione anche con parlanti nativi della L2, consapevolezza linguistica, correzione errori.
- Il livello dell’efficacia (C1) ampio repertorio lessicale, organizza un discorso ben strutturato mostrando un uso controllato degli schemi organizzativi e dei meccanismi di coesione.
- Il livello di padronanza (C2), è la competenza del parlante nativo, precisione e appropriatezza linguistica.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Glottodrama. Un approccio comunicativo all'insegnamento della L2
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Informazioni tesi
Autore: | Elisa Colantoni |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2016-17 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lingue moderne, letterature e scienze della traduzione |
Relatore: | Iolanda Plescia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 106 |
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