La costruzione del quadro conoscitivo nel progetto urbanistico. Le componenti del paesaggio urbano nel P.S.C. per Nocera Terinese
Il progetto urbanistico nel P.S.C. (Piani Strutturali Comunali)
Il termine “struttura”, è usato molto spesso quando si parla di composizione nei piani contemporanei, la dimostrazione è data appunto dalla dimensione strutturale dei nuovi piani regolatori, i Piani Strutturali Comunali.
Come già detto nel paragrafo precedente, la componente strutturale del P.S.C. costituisce il quadro di riferimento nel medio-lungo periodo che raccoglie la descrizione fondativa della città e del territorio in tutte le sue componenti, appunto, le componenti paesaggistiche, individuate ed analizzate nel nostro quadro conoscitivo del progetto urbanistico. Spesso chi parla di struttura parla anche di “forma”, o “sistema” o ancora di “disegno”; con struttura si intende qualcosa che dura nel tempo e che trasforma una somma di elementi in un insieme che ha proprietà distinte da quelle dei singoli elementi.
Quindi con espressioni come “dare struttura al territorio”, “disegnare il territorio” si intende dargli identità e quindi renderlo riconoscibile nel tempo e nello spazio; queste sono frutto di atteggiamenti operativi che si oppongono ad interventi puntuali sul territorio ignari delle interconnessioni col resto, e che evidenziano il ruolo delle permanenze (ambientali, storiche, fisiche, culturali).
Poiché è impensabile che tutto il territorio goda di condizioni di trasformazione certa, si può pensare che il progetto urbanistico sia un insieme accurato e dosato di aree morfologicamente determinate, quindi prossime alla trasformazione, e di altre aree interessate da regole, da poter essere interpretate e sviluppate quando matureranno le condizioni di trasformazione.
La svolta per la composizione del paesaggio attraverso il progetto urbanistico, l'ha data la nuova legge urbanistica regionale, che assorbendo gli orientamenti delle altre leggi regionali, a loro volta influenzati dalla proposta di legge Cutrera-Pagani, legittima la Perequazione; grazie a questo strumento, si garantisce la proprietà pubblica dei suoli e quindi un'enorme disponibilità di aree, lasciando ampi margini di manovra al progetto urbanistico.
L‟obiettivo dello strumento della perequazione è quello di distribuire equamente, fra tutti i proprietari inclusi all’interno dei perimetri di ambiti destinati alla trasformazione urbana, i benefici derivanti dai processi di urbanizzazione e superando l’illusione espropriativa, consente la realizzazione delle aree a standard senza il pericolo della decadenza dei vincoli; essa punta a realizzare gli obiettivi che incidono organicamente sul disegno della città e sull'organizzazione fisica del territorio prefissati nel P.S.C, coinvolgendo il mercato.
Il piano strutturale, perimetrati e definiti gli Ambiti Territoriali Unitari (A.T.U), per i quali è prevista una destinazione a carattere urbano, individuerà fra queste, quelle aree che rientrano nell'ambito specifico delle infrastrutture a rete e attrezzature fondamentali per il disegno della struttura urbana; assegnerà a queste un Indice Territoriale di Base (plafond di edificabilità), differenziato, in base alla complessiva capacità insediativa ottimale calcolata dal P.S.C. (in base alle condizioni e caratteri di ogni ambito) per ogni ambito, ed indifferente dalle destinazioni d’uso attribuite dal Piano. Ogni altro potere edificatorio previsto dal P.S.C che eccede il plafond, sarà riservato al Comune per finalità d‟interesse generale.
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Informazioni tesi
Autore: | Dario Chiappetta |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Reggio Calabria |
Facoltà: | Architettura |
Corso: | Pianificazione Territoriale, Urbanistica ed Ambientale |
Relatore: | Domenico Passarelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 124 |
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