Analisi dei fabbisogni formativi nel settore edilizio
Il prodotto edilizio e la struttura dell’offerta
Il settore delle costruzioni è caratterizzato da specifiche peculiarità che lo contraddistinguono dagli altri settori industriali. Il prodotto finale è rappresentato da un bene immobile duraturo o da un’azione diretta su tale bene, l’industria delle costruzioni comprende quindi sia la costruzione di una nuova opera (edificio, strada, diga ecc.), sia la manutenzione, la trasformazione o la riqualificazione di un’opera già esistente.
Inoltre, è possibile definire l’ambito di operatività delle costruzioni sia l’edificio vero e proprio, inteso come edificio residenziale o non, sia il territorio, che nel caso di strade, ponti diventa l’oggetto dell’intervento dell’attività di “genio civile”. Il prodotto è caratterizzato dall’unicità temporale, geografica ed operativa; ciò sta a significare che ogni opera edilizia è unica, non standardizzabile. Questa caratteristica distintiva è legata al luogo nel quale si svolge l’intero processo produttivo:il cantiere, il quale può essere definito come il complesso di impianti, attrezzature, magazzini e uffici all’interno del quale avviene l’intervento edilizio.
Tale luogo ha una funzionalità limitata alla durata del processo di produzione in quanto è destinato ad essere smantellato non appena l’opera è stata portata e termine; tale caratteristica non lo svincola però dall’essere progettato con cura come qualsiasi altro luogo di lavoro. Unicità intesa come complessità operativa, sia in termini di attività svolte per il raggiungimento dell’opera finale sia in termini di pluralità di soggetti con diversi ruoli, competenze, modalità e capacità produttive che collaborano alla realizzazione del prodotto finale. Il processo di produzione dell’opera edile non può essere
immagazzinato, pertanto si esplica in un determinato momento o in un certo periodo di tempo. Il forte radicamento al cantiere rende il lavoro influenzato dall’ambiente circostante, dalle condizioni atmosferiche e dalle caratteristiche del terreno inoltre, richiede ai diversi attori del processo produttivo un’elevata mobilità geografica e un’elevata capacità di gestione degli imprevisti e di organizzazione e coordinamento della pluralità di soggetti.
Le peculiarità citate del prodotto finalesi riflettono sul processo produttivo che , in edilizia, è strutturalmente legato alle dimensioni dell’impresa. Sin dagli anni ‘70 si è assistito ad una diffusione delle imprese di piccole dimensioni le quali tuttora costituiscono la maggioranza delle aziende del settore.
Le caratteristiche di processo produttivo frammentato, poco favorito da economie di scala e di scopo hanno favorito lo sviluppo di un forte decentramento produttivo; accanto a questo la forte imprevedibilità e ciclicità della domanda ha incentivato la nascita di strutture di piccole dimensioni, capaci di soddisfare la domanda più dinamica e imprevedibile, capaci di assorbire la manodopera in eccesso.
Queste piccole unità imprenditoriali focalizzano la propria attività nelle fasi più a valle del processo, soprattutto nelle fasi di installazione di servizi nei fabbricati. Talvolta, nella visione più estrema del decentramento, questa rigida concentrazione su una singola fase fa perdere di vista la globalità del prodotto, in particolare la sua fase di progettazione e ideazione. Un’altra realtà fortemente sviluppata nella struttura produttiva edile di piccole dimensioni sono le aziende artigiane. Tali aziende hanno rigidi vincoli legislativi in termini di attività produttive svolte, numero di lavoratori assunti, tipologia di lavoro svolto.
La maggioranza dei soci deve svolgere in prevalenza lavoro personale, anche manuale nel processo produttivo; inoltre il lavoro deve avere una funzione preminente rispetto al capitale . Le aziende artigiane sono solitamente di piccole dimensioni, fortemente legate alla figura centrale del proprietario e solitamente svolgono il ruolo di subappaltatrici di specifiche attività ad aziende di grande dimensioni. La maggior parte delle aziende artigiane sono impiegate nelle fasi a valle del processo di produzione in attività di installazione e di completamento dei fabbricati; queste attività spaziano dalla realizzazione di opere in cartongesso, al montaggio di infissi, alla realizzazione di impianti di isolamento.
Le aziende artigiane hanno sviluppato una forte autonomia legata al fatto che si rivolgono spesso ad un mercato locale, consolidato dal patrimonio di clienti affezionati, coltivati nel tempo dal proprietario. Talvolta sono in grado di sviluppare un know how tecnologico e produttivo innovativo tale da consentirgli uno sviluppo di un mercato di nicchia fortemente specializzato su una determinata lavorazione. La massiccia presenza di aziende di piccole dimensioni è però supportata dalla coesistenza di aziende di dimensione grande.
La grande impresa, con competenze competitive e ingenti investimenti in ricerca e sviluppo, è più resistente alle negative congiunture di mercato, ma è anche più rigida e strutturata. Non gestisce tutte le attività del processo di produzione ma le decentralizza alle aziende di piccole dimensione, delegando così a loro l’incertezza e trasformando la propria rigidità dovuta a costi fissi di infrastrutture e manodopera in costi variabili equilibrati dalle più convenienti regole di mercato.
Le aziende di grande dimensione sono presenti soprattutto in specifici comparti dell’industria delle costruzioni, si occupano per esempio della gestione di grandi opere pubbliche, che richiedono un impiego prolungato nel tempo e la capacità di sostenere costi molto elevati, oppure nelle lavorazioni che richiedono l’impiego di macchinari molto costosi e specializzati, che coinvolgono forti investimenti. Le differenze che contrappongono le imprese micro, piccole da un lato e grandi dall’altro sono molte, in primo luogo la tipologia di lavoro da svolgere inteso come investimenti tecnologici e professionali e in denaro, l’investimento in termini di tempo rappresentano dei rigidi vincoli che non tutte le aziende del settore sarebbero in grado di sostenere.
Il ciclo economico e il paese di localizzazione delle imprese possono influire fortemente sulla presenza e sulla dimensione di questi due tipi di aziende; l’Italia ne è un esempio, l’estrema frammentazione della proprietà residenziale ha influenzato e sviluppato le aziende di costruzione di dimensione più piccola, fortemente flessibili e adattabili.
La compresenza di queste tipologie di aziende è però fondamentale per rendere completa la struttura dell’offerta del settore poiché queste risultano complementari sotto numerosi aspetti; l’investimento in ricerca e sviluppo, in tecnologie e nuovi prodotti, la disponibilità di elevati capitali per affrontare grandi progetti da un lato e la flessibilità, la specializzazione e talvolta l’esclusività artigiana dall’altro, rappresentano aspetti fondamentali che devono coesistere e cooperare all’interno della struttura dell’offerta e che servono per renderla completa.
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Analisi dei fabbisogni formativi nel settore edilizio
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandra Izzo |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria gestionale |
Relatore: | Guido Capaldo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 241 |
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