Attività di Private Equity nel nuovo contesto di crisi finanziaria internazionale: evidenze empiriche sul sentiment degli operatori

Recentemente, a seguito di quanto descritto nei precedenti paragrafi, i processi di analisi e valutazione da parte delle imprese è cambiato molto. Il cambiamento più importante, rispetto ai passati trend, secondo diversi studiosi del settore, riguarda l’ottica d’investimento. Quest’ultima, infatti, si è trasformata da finanziaria ad industriale, cambiando radicalmente le priorità durante il processo d’investimento. Il business plan è divenuto sempre di più un elemento fondamentale per l’analisi delle aziende oggetto d’interessamento, visto il maggior peso attribuito alle variabili competitive e di business, rispetto ad elementi di natura finanziaria. Le sinergie attuabili da parte dell’investitore e gli sviluppi industriali sono ormai un elemento imprescindibile delle operazioni di acquisizione. A tale scopo, durante il processo decisionale, viene sempre più spesso previsto e analizzato un piano post-acquisizione, al fine di garantire una migliore gestione della fase di attuazione del progetto industriale. I dubbi sulle potenzialità dell’impresa e del business nel 73% dei casi sono la motivazione principale di abbandono di un’operazione. Le maggiori difficoltà riscontrate ultimamente dagli operatori, secondo quanto riportato in una recente ricerca, riguardano il reperimento delle risorse finanziarie, la determinazione del valore d’impresa, quindi, del prezzo e la gestione del processo seguente all’acquisizione. Al fine di analizzare il corretto valore dell’azienda, in linea con quanto sopra enucleato, si sta lentamente tornando all’analisi dei fondamentali per riavvicinare i prezzi delle operazioni al reale valore della società target. Tuttavia, oggi, i valori delle acquisizioni risultano essere decisamente a sconto a causa delle difficoltà riconducibili all’ambiente esterno in cui si opera. Il settore d’investimento assume sempre più un ruolo centrale per le scelte d’investimento. infatti, se analizzassimo il tutto attraverso un semplice modello di King si avrebbe che l’80% del rendimento deriva dalla scelta del mercato e del settore, mentre solo il 20% dello stesso viene creato da una buona scelta dell’impresa. La due diligence rappresenta, in seguito alla crisi globale, un elemento basilare per le decisioni d’investimento. Tale analisi non viene più effettuata considerando principalmente gli aspetti contabili, come avveniva in passato, ma è applicata ad ogni aspetto dell’impresa, valutando inoltre, tutte le possibili conseguenze dell’acquisizione. In particolare tutte le variabili di mercato, finanziarie, legali, fiscali e relative all’environment vengono scrupolosamente indagate anche attraverso l’utilizzo di consulenti specializzati. La vendor due diligence è una pratica ormai comunemente utilizzata. Essa è rappresentata da un report approfondito sullo stato di “salute” di una società in vendita e consente al venditore di mantenere un maggior controllo sul processo di vendita e sulle tempistiche di completamento della transazione, con potenziale beneficio sul prezzo di cessione. Questo è necessario oggigiorno a causa dei grossi problemi a cui va incontro il venditore durante il processo di vendita, infatti, i prezzi delle operazioni, recentemente, risultano a sconto per un valore tra l’8% e il 14%. Tale scostamento deriva, principalmente, dagli effetti della crisi globale, dal credit crunch e dai problemi che spesso riguardano le strutture finanziare delle imprese. I pacchetti contrattuali delle operazioni non sono più l’unico driver delle acquisizioni, al contrario si cerca di analizzare e programmare il deal nella sua interezza. Tuttavia, gli operatori sostengono71 che il prezzo sia ancora un importante elemento per le operazioni. In particolare, a causa degli scostamenti precedentemente esposti, è divenuta sempre più importante per un operatore di private equity la programmazione del disinvestimento. Specialmente clausole come il drag along e tag along rappresentano un elemento chiave per massimizzare il rendimento dell’operazione.