Le molestie sessuali sul luogo di lavoro

Quello della molestia sessuale è un problema alla cui definizione concorrono molteplici variabili che contribuiscono a determinarne la complessa configurazione perchè i processi di definizione, qualunque sia il loro oggetto, non si sviluppano da soli, ma assieme ad altri percorsi, e ciò ne determina la complessità. Il riferimento è al piano della percezione e a quello della visibilità sociale dei comportamenti individuali. Entrambi contribuiscono a creare nel sentire sociale il limite entro cui un comportamento può risultare più o meno tollerabile o addirittura inaccettabile.

"V'è un problema di fondo con il quale occorre misurarsi: la difficoltà di disegnare normativamente il limite tra semplice comportamento di interazione sociale normalmente accettabile, e comportamento sessualmente molesto. La linea di confine può spesso apparire, invero, pressoché impercettibile, dal momento che la seconda situazione altro non rappresenta se non una versione degenerata della prima. E' l'uso abusivo di una pratica di per sé, ed entro certi limiti, pienamente legittima".

Nello specifico, l'operazione definitoria incontra sostanzialmente tre ostacoli:

. Eterogeneità delle condotte

La difficoltà di concettualizzare a livello giuridico le molestie sessuali deriva dall'estrema eterogeneità delle condotte presenti nei rapporti sociali, e alla conseguente problematicità nel tracciare una definizione generale ed astratta in grado di ricomprendere tutte le ipotesi di lesione della libertà e dignità personale senza risultare però eccessivamente indeterminata o proibizionista. La ricerca di questo equilibrio è indispensabile per fornire un'adeguata cerniera fra fenomeno sociale e divieto giuridico, per consentire che l'evoluta sensibilità sociale si trasfonda nel nucleo dei valori del nostro ordinamento e, di contro, che il comando giuridico contribuisca ad accelerare la trasformazione sociale in atto, diffondendo la percezione dell'illegittimità di certi comportamenti.

. Riconduzione della fattispecie normativa al sentire sociale

La legge deve individuare gli elementi che ricorrono nella fattispecie sociale e che possiedono una sufficiente idoneità qualificatoria, ma non solo: deve curarsi anche che il tipo normativo sotteso alla definizione legale sia corrispondente al tipo sociale, in modo che non si verifichino eccessive espansioni o al contrario arretramenti del sistema giuridico rispetto al comune sentire pubblico.

. Difficoltà tecnico-giuridiche

Non è tutto, la costruzione di questa nuova figura legale incontra anche un altro ostacolo, ossia la complessità tecnico-giuridica dell'operazione tipizzante, che deve giungere ad un formula elastica ed aperta, ma anche ben delineata negli elementi costitutivi essenziali. In questo senso può giovare il riferimento al tipo giurisprudenziale affermatosi in carenza della tipizzazione legale. Tuttavia il giudice si è astenuto dal definire giuridicamente il fenomeno, in parte ricorrendo a nozioni già presenti nell'ordinamento comunitario ma non direttamente applicabili nel nostro Paese, data la veste non obbligatoria degli atti che li contenevano, ed in parte attingendo direttamente dal tipo sociale per rinvenire il carattere lesivo della condotta. Per fare un buon lavoro in fase redigente, il legislatore dovrà quindi mediare fra la nozione comunitaria e le istanze sociali provenienti dal sindacato e dal mondo del lavoro, senza farsi limitare dalla prassi definitoria giurisprudenziale.