Evoluzione nel Mercato Italiano e Internazionale del Private Banking ai servizi Wealth Management sulla clientela High Net Worth.

I mercati off-shore sono centri di operazioni finanziarie fuori dalla giurisdizione del paese di residenza. I vantaggi offerti sono l'assoluta riservatezza e la protezione del capitale.
Per chiarire le idee facciamo notare i mercati off-shore sono anche detti paradisi fiscali. Non possono certo vantare una nomea favorevole dato che spesso hanno il solo scopo di eludere le imposte o occultare i capitali. D'altro canto è arduo districare la verità dai falsi miti. Se usati però con attenzione possono rivelarsi uno strumento di diversificazione molto utile.
Innanzitutto, le imprese che optano per una residenza fiscale off-shore pagano comunque le tasse. La differenza sta nel carico complessivo sulle spalle degli imprenditori. La politica economica ufficialmente adottata dai governi locali punta su di una imposizione fiscale ridotta per stimolare la crescita e i consumi. Le imprese saranno invogliate a reinvestire i proventi creando occupazione e benessere e lo stato beneficerà di un sostanzioso afflusso di imposte dirette e indirette.
In Europa l'importanza dei centri off-shore sta andando via via riducendosi. A partire dal 2015, ad esempio, il Lussemburgo rinuncerà definitivamente al segreto bancario.
Anche Svizzera e Singapore si sono convinte ad uniformarsi ad una disciplina di trasparenza. Il 6 maggio 2014 è stato raggiunto l'accordo a Parigi con i rappresentanti OCSE (Organizzazione Per La Cooperazione E Lo Sviluppo Economico). L'applicazione dell'intesa non sarà semplice: persistono resistenze politiche e difficoltà di carattere tecnico. Si prevede, ad ogni modo, che da gennaio 2017 tutto sarà pronto per partire.
L'accordo prende spunto di cooperazione prende spunto dal Foreign Account Tax Compliance Act (FACTA) e si evolve nel Common Reporting Standard (CRS). Tutti i clienti di banche, SIM e SGR hanno l'obbligo di autocertificare la propria residenze fiscale. Il CRS deve necessariamente conciliare i desideri di numerosi paesi e per questo si sviluppa lungo 3 direttrici:
1. Le informazioni da riportare includono tutti i tipi di reddito da investimento (interessi, dividenti, ecc…), saldi di conti e proventi da vendite di asset finanziari.
2. Gli intermediari cui è imposto l'obbligo di reporting delle informazioni sono oltre alle banche anche OICR (Organismo di Investimento Collettivo del Risparmio), broker, ecc.
3. Viene ampliato lo spettro delle persone fisiche e giuridiche obbligate e fornire le informazioni.