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Storia ed evoluzione architettonica del museo. L’attività di Franco Minissi in Sicilia

Il museo verso nuove realtà

Nel Novecento si assistette ad una trasformazione del museo sia dal punto di vista museologico che museografico.
Nell'ambito museologico, il museo si adattò alle nuove esigenze sociali; lo scopo principale del museo divenne la divulgazione e la didattica, e il visitatore assunse un ruolo sempre più attivo all'interno dello spazio museale. Questo portò ad una necessità espositiva diversa rispetto a quella adottata nei musei ottocenteschi, difatti, la disposizione degli oggetti nei musei dell'Ottocento non seguiva criteri espositivi ben precisi, spesso vi era una disposizione solo scenografica.
Sotto l'influenza della Scuola Bauhaus fondata e diretta dall'architetto tedesco Walter Gropius nel 1919, si pensò agli allestimenti e alla valorizzazione dell'oggetto come elementi cardine della nuova idea museale, a cui seguirono un'estrema semplificazione degli spazi e la riduzione del numero degli oggetti esposti, in quanto non interessava più fornire una materia di studio esaustiva ad un pubblico non esperto, quanto piuttosto dare loro un orizzonte di lavoro e riflessione limitato e specializzato.
Sotto questo clima di rinnovamento e attualità nasce il museo dell'arte moderna la cui mission era non solo quella di documentare ma anche svolgere un ruolo attivo nel sollecitare il dibattito critico in tutti in campi di sua competenza, non limitandosi ad accogliere le discipline tradizionali, ma aprendosi a tutte le altre manifestazioni della cultura visiva contemporanea, quali fotografia, architettura, disegno industriale e film.

Nel 1919 fu aperto il primo museo d'arte moderna in Francia, a Grenoble; nel 1947 venne inaugurato il MNAM (Museo Nazionale d'Arte Moderna) a Parigi; nel 1929 si costituì il primo nucleo del MOMA (Museum of Modern Art) a New York.
Dal punto di vista architettonico, agli inizi del Novecento, si ebbe il netto rifiuto dell'idea del museo-monumento che si rifaceva ai modelli di Durand.

Tuttavia, i nuovi progetti museali sono riconducibili a due contrapposte tendenze di cui la prima discente direttamente dallo "schema durandiano". Ne è d'esempio la Neue Staatsgalerie (Galleria di Stato) a Stoccarda, progettata da James Stirling nel 1977 dove ritroviamo una rotonda centrale che assume una funzione di snodo del percorso espositivo com'era nel museo ideale di Durand (Fig.25).
L'altra, invece, riprendeva la soluzione delle "galeries des machines".
Queste strutture realizzate in ferro, acciaio e vetro, il cui archetipo risale al Crystal Palace eretto da J. Paxton a Londra nel 1850-51 (Fig.26), furono concepite come neutri saloni vetrati senza la classica divisione in sale espositive.
Tra i principali musei che riprendono questo schema strutturale ed espositivo ricordiamo la Neue Nationale Galerie di Berlino di L. Mies Van Der Rohe realizzata negli anni 1962-68 (Fig.27) e il Centre Pompidou di R. Piano e E.N. Rogers a Parigi realizzato tra il 1971-77 (Fig.28).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Storia ed evoluzione architettonica del museo. L’attività di Franco Minissi in Sicilia

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Informazioni tesi

  Autore: Marcella Licata
  Tipo: Tesi di Master
Master in Museologia, gestione e valorizzazione dei beni culturali
Anno: 2019
Docente/Relatore: Giulia Mura
Istituito da: UniCusano - Università degli Studi Niccolò Cusano
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 113

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