La competenza tra individuo e organizzazione

Questo filone di studi è stato definito come approccio razionale/strategico/sistemico, basato sulle competenze organizzative distintive o core competences aziendali. Per core competence aziendali si intende ciò che l’azienda ha appreso collettivamente, soprattutto su come coordinare le diverse capacità produttive e integrare differenti “correnti tecnologiche”.
Il punto di partenza di questo filone rimanda ad una maturazione del pensiero manageriale esterna alla gestione delle risorse umane.
Si tratta di un filone che si rifà alla teoria delle risorse invisibili o intangibili che conobbe un grande sviluppo sull’onda del successo delle imprese giapponesi e di alcune imprese innovative americane.
Il punto centrale può essere indicato nella considerazione che le imprese possono raggiungere e mantenere un successo competitivo se sono capaci di individuare una architettura di tecnologie e di mercato/prodotto capaci di massimizzare flessibilità e stabilità, efficienza statica e dinamica, integrazione e diversificazione, concentrazione strategica e decentramento operativo, crescita della produttività e aumento della capacità innovativa.
Negli anni ‘80 era prevalsa nel mondo imprenditoriale l’idea che il successo competitivo potesse essere raggiunto introducendo elementi di mercato all’interno dell’organizzazione mediante la creazione di “unità di business”, centri di profitto contabilmente e organizzativamente separati, centrati su obiettivi identificati a ridosso del mercato/cliente.
Tale concezione, molto aggressiva e adatta a situazioni di espansione del mercato, si rivelava molto costosa in termini sistemici complessivi e in condizioni di elevata turbolenza.
La “frammentazione” dell’azienda in unità più piccole induceva si una concorrenza interna capace di dare trasparenza all’efficienza delle singole unità ma creava barriere per un governo di medio – lungo periodo dell’impresa.
La strategia delle core competences rappresenta la ripresa dell’importanza della visibilità, del controllo e dell’iniziativa strategica da parte del top management.
L’approccio strategico considera l’identificazione e la gestione delle competenze distintive la fonte principale del vantaggio competitivo dell’impresa. Nel lungo periodo la competitività è assicurata dalla capacità di costruire a prezzi inferiori e più rapidamente della concorrenza, le core competences.
Secondo questo approccio le imprese sono viste come portafogli di competenze, ovvero come un pool di conoscenze accumulato e selezionato storicamente attraverso processi di apprendimento. Queste competenze possono essere incorporate nelle tecnologie possedute dall’impresa, in un repertorio di routine organizzative, o più semplicemente nel personale, ma riflettono una continua rielaborazione e un sistema di apprendimento organizzativo.
Una competenza distintiva è un insieme di skills e tecnologie che consente a un’impresa di offrire un particolare beneficio ai clienti.
Prahalad e Hamel definiscono le core competences come il sapere collettivo dell’organizzazione, in particolare la capacità di coordinare le diverse skills produttive ed integrare i molteplici streams tecnologici.