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Conflittualità genitoriale e psicopatologia in adolescenza

Il modello della sicurezza emotiva: un approccio orientato al processo

Un modello che si “impone” con grande riscontro ed efficacia negli studi e nelle ricerche empiriche sul conflitto genitoriale e l’adattamento del bambino.
Dalla prospettiva storica questo modello rientra in quella che viene definita la seconda generazione della ricerca.
L’approccio di questo modello concettualizza in maniera più approfondita i fattori di mediazione (il come e il perché il conflitto coniugale sia connesso con i problemi di adattamento del bambino); e i fattori di moderazione (per via di chi e quando il conflitto genera problemi di adattamento del bambino) (Grych & Fincham, 1990).
Questo approccio non ha il solo scopo di constatare l’interdipendenza tra conflitti coniugali e adattamento infantile, ma è orientato ad individuare la complessa e reciproca influenza dei molteplici fattori e dei processi di rischio che fungono da fattori di mediazione in grado motivare gli esiti che si possono osservare o prevedere nell’adattamento del bambino. Esiti che interessano il disagio psicologico, le alterazioni della condotta e lo sviluppo di modelli relazionali disfunzionali nella vita affettiva e nel rapporto con i pari.
L’Emotional Security Theory, propone un parallelo tra le minacce alla sicurezza emotiva nella relazione genitore-bambino e le minacce alla sicurezza create dal conflitto coniugale, pertanto quando sono esposti al conflitto coniugale, i bambini possono reagire mediando i conflitti dei genitori oppure impegnandosi nell’evitamento o nella perdita della regolazione comportamentale nel caso di un modello di risposta insicura (Davies & Forman, 2002).
Alcuni aspetti concettuali di questo modello trovano una certa sinergia con alcuni aspetti della Teoria dell’attaccamento di John Bowlby, altri sono decisamente integrati ed estesi.
Sia la teoria dell’attaccamento che la teoria della sicurezza emotiva fanno riferimento al ruolo dei processi autoregolativi che sono al servizio della sicurezza emotiva, incluse le valutazioni emotive, cognitive, quelle del contesto e delle minacce e l’influenza di queste valutazioni sulla risposta emotiva e comportamentale dei bambini.
Un altro processo, a cui danno importanza entrambe le teorie, richiama i modelli operativi interni (MOI), ovvero l’insieme di schemi di rappresentazione interna che costituiscono immagini, emozioni, comportamenti connessi all’interazione tra il bambino e gli adulti e la relazione tra i vissuti esperienziali dei bambini e le loro conseguenze; in questo caso si fa riferimento a come i bambini rappresentino e organizzino le cognizioni acquisite su se stessi e su gli altri in funzione alle esperienze vissute con i genitori come ad esempio il conflitto, e a come le aspettative volte al comportamento e agli affetti dei genitori si mettano in relazione con la loro risposta emotiva.
La teoria dell’attaccamento ha come punto focale la visione della sicurezza emotiva nella relazione madre-bambino, mentre secondo la teoria della sicurezza emotiva il principio di sicurezza non è rilevante soltanto per la relazione di attaccamento madre-bambino, ma parte dall’ipotesi che i bambini sviluppino un senso di sicurezza nel contesto della relazione inter-genitoriale che è distinta nella sostanza, nell’origine e nei postumi dalla sicurezza dell’attaccamento (ma non a essa ortogonale), (Davies, Harold, et al., 2002).
La teoria dell’attaccamento, inoltre riversa grande attenzione ai sistemi comportamentali dei bambini mirati a enfatizzare la sensibilità e la protezione del caregiver, mentre la teoria della sicurezza emotiva mette in rilievo le risposte a situazioni famigliari potenzialmente pericolose o problematiche che inducono a mettere in opera sistemi di difesa sociale che consistono nel disinnescare ed evitare la minaccia legata al conflitto distruttivo (Davies & Woitach, 2008).
Dopo alcuni paragoni con un altro modello teorico, una particolare attenzione va orientata agli obiettivi processuali del modello della sicurezza emotiva per un’analisi più approfondita.
Essa, infatti afferma che mantenere vivo un senso di protezione e di sicurezza è l’obiettivo principale da focalizzare, nell’interesse dei bambini qualunque sia la situazione famigliare, compreso il conflitto coniugale. Riguardo ai processi di rischio, studiare l’organizzazione e la regolazione delle risposte emotive è un punto cardine per comprendere come i bambini possano adattarsi alla discordia coniugale (Davies & Cummings, 1994).
Sono essenzialmente tre i punti centrali dei percorsi processuali di risposta regolati dalla sicurezza emotiva: le rappresentazioni interne, la reattività emotiva e la regolazione della risposta al conflitto.
I modelli operativi interni (MOI), sono presenti in parte nei primi anni dello sviluppo e continuano a svilupparsi in funzione delle esperienze apprese all’interno della famiglia in tutto il corso dello sviluppo evolutivo.
Queste rappresentazioni interne possono accusare l’impatto di circostanze famigliari stabili mantenendo la continuità delle tappe evolutive, o viceversa differenti rappresentazioni interne in risposta alle alterazioni delle situazioni famigliari, come ad esempio l’indisponibilità genitoriale e l’irrisolutezza del conflitto coniugale, posso ripercuotersi sui percorsi evolutivi.
La reattività emotiva è rappresentata da meccanismi di reazioni emotive negative dei bambini, compresi uno stato di paura intenso e prolungato, uno stato di vigilanza e risposte angosciate al conflitto inter-genitoriale.
La regolazione dell’esposizione al conflitto è riconducibile in parte ai tentativi da parte del bambino di coinvolgersi con i propri comportamenti nel conflitto inter-genitoriale come mediatore, confidente o addirittura schierandosi direttamente come partecipante, o ai tentativi di evitamento al fine di estraniarsi per limitare l’esposizione al conflitto coniugale.
La teoria della sicurezza emotiva contribuisce alla comprensione del come e del perché
la discordia coniugale minaccia il funzionamento e lo sviluppo dei bambini che vi si confrontano. In ragione di ciò, bisogna prendere in considerazione diversi fattori relativi al bambino, al suo ambiente (prossimo e distale) ed all’avversità connessa alle violenze (McCoy, Cummings & Davies et al., 2009).
L’approccio della sicurezza emotiva, si inserisce all’interno di un approccio globale alla famiglia, in cui diverse caratteristiche del bambino e del suo contesto possono avere una influenza sul suo adattamento per rispondere ai meccanismi di violenza coniugale.
Tenendo conto della vastità e complessità dei meccanismi che intercorrono tra conflittualità genitoriale e adattamento dei bambini, l’approccio della sicurezza emotiva, attraverso la comprensione dei processi che conducono questo fenomeno, fornisce una visione più integrata, molto utile per la futura ricerca empirica.
Una prospettiva orientata al processo distingue i fattori, meccanismi o processi di rischio e gli esiti che da tutto ciò ne conseguono (Cowan, Cowan, Schulz et al.,1996).
In riferimento al “rischio” l’approccio orientato al processo promuove la valorizzazione della natura multidimensionale del conflitto coniugale come fattore di rischio.
Il conflitto come potenziale fattore di rischio include il contesto processuale in cui avviene, l’identità dei rivali (madre, padre, genitore acquisito o altro partner sentimentale), la cronicità e l’andamento del conflitto (risoluzione o intensificazione), l’intensità, la forma in cui il conflitto si esprime (aggressione fisica, aggressione verbale, rabbia, disimpegno), concentrazione nel tempo.
Per esempio, essere testimoni di violenza fisica tra i genitori è un fattore di rischio particolarmente forte. I bambini che in famiglia sono esposti a una violenza grave hanno una probabilità di esibire problemi di comportamento clinicamente significativi sette volte maggiore di quella registrata nella popolazione generale (Cummings et al., 1991).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Conflittualità genitoriale e psicopatologia in adolescenza

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Informazioni tesi

  Autore: Marcella Chessa
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2019-20
  Università: Università E-campus Novedrate
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Shoshannà Rossella  Procaccia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 81

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Parole chiave

psicopatologia
coppia coniugale
adolescenza
figli
benessere
conflitto coniugale
conflittualità genitoriale

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