Saggia la tua mente. Allena-menti tra cognizione e metacognizione

La Teoria della Mente è un filone di ricerca sviluppatosi a partire dalla fine degli anni '70 per studiare "lo sviluppo nel bambino della comprensione della vita mentale, del funzionamento della mente, quando pensa o ricorda, e della relativa indipendenza tra i propri e gli altrui pensieri."
Sebbene si sia sviluppata in maniera autonoma rispetto agli studi sulla metacognizione, arrivando a comprendere anche la capacità di "attribuire stati mentali, intesi come credenze, emozioni, desideri, intenzioni, pensieri, a sé e agli altri e di prevedere, sulla base di tali inferenze, il proprio e l’altrui comportamento", i confini tra teoria della mente e metacognizione stessa sono "labili" e Deanna Kuhn la considera una prima forma di conoscenza metacognitiva.

Il Mindreading task è uno strumento in cui vengono presentate ai bambini quindici situazioni di disagio, rese più comprensibili da una vignetta: il bambino deve immaginare cosa penserebbero di lui i suoi compagni se fosse lui il protagonista delle vicende.
La risposta può essere effettuata tra tre opzioni, ciascuna delle quali risponde ad un diverso stile attributivo relazionale - uno eccessivamente negativo, uno eccessivamente positivo, l'altro razionale, non implicante giudizi di valore.
Ho somministrato questo questionario perché mi interessava valutare se vi fosse una correlazione tra mentalizzazione, intesa in termini di bias mentalistici, "ossia distorsioni nel processo di inferenza degli stati mentali altrui rispetto al proprio sé" e capacità di inferire gli stati mentali reciproci, stili attributivi e competenze metacognitive più legate a compiti disciplinari.

Inoltre, secondo il modello multicomponenziale di Borkowsky e Mathukrishna, le variabili psicologiche legate all'immagine di sé, reali o distorte che siano, influiscono sulla propria percezione di efficacia e sulla capacità di autoregolazione dei propri apprendimenti.
Infine, inizialmente pensavo di orientare maggiormente il mio percorso verso aspetti socio-relazionali, poiché la tutor, presentandomi la classe prima del mio inserimento, mi aveva parlato di alcune difficoltà relazionali riscontrate l'anno precedente in alcuni bambini.
Durante il periodo di osservazione da me effettuato, invece, non avevo rilevato problemi particolarmente rilevanti e anche la tutor ne aveva confermato il notevole ridimensionamento: per questo motivo avevamo concordato di percorrere un'altra direzione, pur cercando di mantenere in qualche modo l'attenzione sui bambini socialmente più fragili. […]