Una nuova tecnica neurale per l'analisi e la previsione di sequenze da radar meteorologico

Il movimento interno di una struttura radar su piccola scala può essere ottenuta con il metodo TREC (dall'inglese Tracking Radar Echoes by Correlation) descritto per la prima volta da Rinehart e Garvey (1978). Tale metodo è fondamentalmente identico a quello della correlazione menzionato nel paragrafo precedente, ma è applicato a piccole partizioni di un sistema nuvoloso invece che all'intero sistema. Uno schema radar su piccola scala è equivalente ad una matrice di pixel definito dall'utente (tipicamente di una dimensione di 10x10 km2). Tale matrice può rappresentare discretamente la frastagliatura convessa o concava dei bordi di una formazione nuvolosa su scala locale. Il metodo TREC è stato sviluppato originariamente allo scopo di individuare i campi ventosi all'interno degli echi radar. I vettori TREC riescono però a rappresentare i flussi d'aria solo nei casi di echi radar su cieli tersi; in caso di forti precipitazioni, TREC può rappresentare i flussi d'aria al livello dove vengono generati gli schemi nuvolosi e non necessariamente al livello al quale vengono effettuati rilevamenti radar. Questo deve essere tenuto in considerazione confrontando i vettori TREC con le misurazioni del vento.
Questo metodo calcola i vettori di traslazione degli echi radar osservati in immagini distanziate da un breve intervallo Δt. E' necessario perciò raccogliere i dati della riflettività da due scansioni radar ottenute svariati minuti prima. Le due scansioni sono divise in un numero di caselle della stessa dimensione separate da una certa distanza: ogni casella della prima scansione è quindi confrontata con ogni possibile casella della medesima dimensione nella seconda scansione.