Mercati: Luoghi commerciali e Forme di socializzazione
Il mercato invasore
Il Supermercato S.G., a dispetto del suo nome è in realtà un minimarket del mercato di Ballarò. Data la sua posizione all’angolo fra corso Tukory e via Birago esso è dotato di un’entrata su ciascuna delle suddette vie e lo avevamo già notato come elemento di moltiplicazione dell’entrate al mercato.
Consta di un unico locale al piano terra di un antico palazzo signorile e il suo piccolo interno è stipato di scaffali pieni di prodotti tranne che in due punti: l’angolo sinistro dell’ingresso di corso Tukory, in cui è sistemata una cassa e il banco di salumeria di fronte all’entrata da via Birago.
L’insegna, sovrastata da un balcone con doppio arco e altre decorazioni, è costituita da una mezza luna che riprende e riempie la parte superiore del fornice. Il colore dominante è il rosso dello sfondo principale e del carattere ma è il bianco a costituire lo sfondo della scritta “S.G. SUPERMERCATO” ritagliando un’ulteriore mezza luna che sovrasta un parallelepipedo.
Il colore intenso e caldo che si avvicina al rosso delle stuoie del mercato (ma anche alla tenda subito sotto l’insegna, che viene aperta per riparare l’entrata dal sole estivo) comincia già a minare l’idea classica dell’odierno “Supermarket” e a caratterizzare il negozietto come parte integrante del Ballarò.
I colori, il carattere semplice della scritta e l’intera struttura dell’insegna rimandano ad un’estetica anni ’70. Ulteriore elemento straniante rispetto ad un normale supermercato è costituito dal nome stesso: S.G. (le iniziali del titolare) ricorda naturalmente la famosa catena di supermercati G.S. (di cui sono presenti alcune filiali a Palermo). Il negozio se ne annuncia come pallida imitazione e tenta di attirare clienti nutrendosi della confusione con il marchio di successo.
L’illuminazione all’interno è data da alcuni neon bianchi ma l’entrata da corso Tukory viene spesso lasciata in penombra. Questo perché durante le ore del giorno, nei mesi più caldi, la luce naturale che entra da quella porta sempre aperta si fa talmente intensa da richiedere addirittura che venga aperta la tenda rossa. Come già detto precedentemente, la tenda costituisce un elemento tipico della bottega all’interno del mercato storico palermitano.
Poiché in questo caso non ci sono banconi colmi di frutta o verdura sotto il telo, viene a mancare la funzione protettiva o di valorizzazione dei prodotti da parte della copertura. La semplice funzione di riparare l’ingresso dai raggi intensi viene effettuata utilizzando lo stesso dispositivo che nel resto del mercato occupa più ruoli e ciò viene avvertito come una delle manifestazioni dell’inglobamento dello spazio del supermercato da parte del mercato.
Al lato di uno degli ingressi troviamo pochi carrelli addossati al muro. Come è noto, i carrelli sono uno degli elementi che più caratterizzano lo spazio del supermarket in quanto considerati strumenti indispensabili per raccogliere in un unico “cestello” la merce, utili per muoversi agevolmente nelle corsie e arrivare alle casse col minimo sforzo. In questo caso, dato l’esiguo spazio interno di cui il locale dispone (un piccolo ingresso e due corsie corte e strette alla destra dell’apertura su via Birago) adatto alla circolazione delle sole persone, muniti al massimo di soli cestelli “a braccio”, non si vede l’utilità di tali carrelli.
Evidentemente sono semplicemente esposti e, alla stregua di una seconda insegna, la loro unica funzione è quella di ripetere il messaggio dell’insegna ovvero di segnalare la presenza di un moderno spazio di consumo, qual è il supermercato: uno spazio ampio, in cui ci si potrà muovere fra gli scaffali, prendere i prodotti, porli nel carrello, effettuare una visita completa, scegliere usufruendo di una vasta scelta, di prezzi chiari e fissi ma, come abbiamo già detto, l’interno del locale ha tutt’altre caratteristiche.
Quell’ambiente eminentemente impersonale che ci viene annunciato dall’insegna e dai pochi carrelli della spesa disposti sul marciapiede, ovvero il moderno supermercato, non è riconoscibile in nessun elemento dell’allestimento interno. Il classico supermercato (quasi sempre punto vendita di una catena di supermercati), un po’ come tutti i moderni luoghi moderni di vendita è un luogo pensato nei minimi particolari in modo da includere la più vasta tipologia di clienti e nello stesso tempo di incanalare i loro comportamenti in schemi predefiniti.
Per raggiungere questo obiettivo si fa spesso uso di una serie di discreti e raffinati dispositivi in cui è inscritto un programma di controllo. Inoltre la presenza di prezzi fissi o standard, o comunque di offerte valide per tutta la catena pubblicizzate attraverso leaflet distribuiti per strada, programma e direziona i consumi dei potenziali clienti che si suppone possano servirsi da soli fra gli scaffali e giungere alla cassa senza sentire il bisogno di un aiuto da parte di un commesso e per di più nel minor tempo possibile.
Nulla di tutto ciò è presente nel punto vendita in esame: a partire dai prezzi e dalle offerte. Queste infatti vengono pubblicizzate alla maniera “tradizionale” del mercato cioè attraverso i prezzi scritti con un pennarello rosso (utilizzando spesso delle forme ambigue per cui è necessario avvicinarsi per leggere correttamente il prezzo) sull’architrave della porta di entrata.
Le pile di merci (insieme agli inutili carrelli) fuoriescono dalla porta lasciata sempre aperta fino ad invadere i marciapiedi. Come si nota anche la disposizione dei prodotti, lontana dal modello di supermercato standard, ricalca il tipico schema di esposizione del mercato storico in cui è inserito.
All’esterno vengono quindi esibiti dei segni che rimandano figurativamente al modello del supermercato e tale genere discorsivo è di solito ben distinto dal genere del mercato. Nel caso del “Supermercato S.G” invece i due generi sembrano combaciare quando invece a prevalere è il modello del mercato popolare e in particolare del mercato storico di Palermo.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Mercati: Luoghi commerciali e Forme di socializzazione
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Informazioni tesi
Autore: | Alida Sabina D'Angelo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Palermo |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Comunicazione Internazionale |
Relatore: | Gianfranco Marrone |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 124 |
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