Economia digitale e marketplace: le opportunità per il Made in Italy
Il Made in Italy nell'e-commerce
Le imprese italiane esportatrici di prodotti e servizi made in Italy registrano una crescita significativa nella loro attività di e-commerce: nel 2017 hanno incrementato le vendite attraverso strumenti digitali con un tasso del 17% rispetto al precedente anno. Questo balzo ha riguardato soprattutto le PMI. Secondo l'analisi dell'Osservatorio E-commerce B2c del Politecnico di Milano le imprese italiane faticano tuttavia, per motivazioni diverse, a cogliere tutte le opportunità di crescita che l'e-commerce potrebbe apportare. I motivi sono diversi e possono riguardare l'atteggiamento di mancata apertura verso i canali della distribuzione digitale, ma anche la carenza di competenze informatiche e di marketing all'interno dell'organizzazione aziendale210.
Si tratta comunque di dati confortanti e migliorativi, soprattutto se avvicinati alle analisi dell'anno precedente, riguardanti il posizionamento delle aziende italiane nell'offerta del made in Italy.
Un rapporto di BEM Research di novembre 2017 tracciava un identikit delle imprese on line in Italia, cercando di individuare gli aspetti positivi e le criticità dello sviluppo del commercio elettronico. Da questo rapporto emerge che le imprese italiane mostrano un ritardo rispetto alle concorrenti straniere, in particolare nel confronto con quelle europee.
Le imprese italiane sono state oggetto di indagine secondo vari raggruppamenti. Riportiamo i risultati relativi alle imprese non finanziarie, secondo due segmenti. Per il gruppo di aziende con almeno dieci e fino a 250 dipendenti, che hanno ricevuto ordini on line, la ricerca evidenziava che i soggetti attivi nell'e-commerce sono stati il 7% sul totale intervistato, un punto percentuale in più rispetto alle risultanze dell'anno precedente. Poiché la media europea (UE28) si posizionava sul 18%, ne emerge un chiaro divario digitale, del quale soffrono ancora le piccole e medie imprese italiane, collocate nelle ultime posizioni rispetto a quelle europee (Figura 44 a pagina 103).
Un rapporto di BEM Research di novembre 2017 tracciava un identikit delle imprese on line in Italia, cercando di individuare gli aspetti positivi e le criticità dello sviluppo del commercio elettronico. Da questo rapporto emerge che le imprese italiane mostrano un ritardo rispetto alle concorrenti straniere, in particolare nel confronto con quelle europee.
Le imprese italiane sono state oggetto di indagine secondo vari raggruppamenti. Riportiamo i risultati relativi alle imprese non finanziarie, secondo due segmenti. Per il gruppo di aziende con almeno dieci e fino a 250 dipendenti, che hanno ricevuto ordini on line, la ricerca evidenziava che i soggetti attivi nell'e-commerce sono stati il 7% sul totale intervistato, un punto percentuale in più rispetto alle risultanze dell'anno precedente. Poiché la media europea (UE28) si posizionava sul 18%, ne emerge un chiaro divario digitale, del quale soffrono ancora le piccole e medie imprese italiane, collocate nelle ultime posizioni rispetto a quelle europee (Figura 44 a pagina 103).
Leggermente migliore è la situazione delle grandi imprese, classificate come realtà che superano i 250 dipendenti. Sempre con un aumento dell'uno per cento annuo, le grandi imprese italiane si sono posizionate nella coda della classifica, davanti solo a Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Romania e Bulgaria. In Europa (UE28) le aziende italiane di questo segmento ricevono ordini online solamente nel 21% dei casi esaminati, mentre la media europea si posiziona sul 38% e alcuni paesi sono decisamente lontani per essere raggiunti, in particolare il Belgio, la Danimarca, l'Irlanda e la Svezia, Paesi che superano il 50% di aziende attive nelle vendite via web (Figura 45). [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Economia digitale e marketplace: le opportunità per il Made in Italy
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Giovanni Corradin |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi Guglielmo Marconi |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze dell'economia |
Relatore: | Michela Matarazzo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 175 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi