Effetti del disagio infantile sullo sviluppo del Linguaggio: il Ruolo dei Servizi Sociali
Il linguaggio delle emozioni e la sua evoluzione nel tempo
L’osservazione dei segnali del corpo ci può aiutare a svelare il vero significato delle parole: improvvisi tic al volto, la manipolazione di qualcosa, la deviazione dello sguardo e altri comportamenti involontari possono far trapelare atteggiamenti, o addirittura, a volte, contraddire ciò che si afferma.
Nonostante esista la credenza che la bugia sia legata a determinate azioni, in realtà ciò che trapela è solo un’emozione. Per cui, quando mentiamo, quanto più siamo tranquilli o disinteressati, tanto più riusciremo a controllarci; al contrario, più siamo impauriti, in colpa o in ansia, tanto meno potremo impedire a queste emozioni di emergere.
Durante i secoli passati il fenomeno emozionale ha interessato vari studiosi che hanno cercato di elaborare ipotesi su questo tema. È interessante osservare l’evoluzione che tale concetto ha avuto.
Uno dei primi fu Cartesio, che le riteneva fossero “un qualche cosa” che ci mette in contatto con una serie di automatismi e di comportamenti più semplici di quelli che, invece, secondo il suo dualismo, sarebbero stati diretti da un'anima, che avrebbe trovato delle risposte naturalmente più di tipo cognitivo, di tipo più elevato delle emozioni. L’autore oltre ad introdurre il dualismo tra spirito e corpo, tra una mente materiale e un cervello, considerò il legame tra la ragione e l'emozione .
Ma è soprattutto coll'Ottocento, insomma, che le emozioni entrano in un campo più solido e soprattutto si avvicinano fortemente alla biologia, in particolare con Charles Darwin.
Darwin è stato il primo a dare delle basi solide alle emozioni, a indicare il loro significato, il loro valore adattativo, ad interpretarle in termini di utilità, di comunicazione. L’autore ha studiato i propri figli neonati, fotografandone o traducendone con disegni il nascere delle emozioni, che possono essere più o meno indifferenziate al loro inizio. In seguito, durante lo sviluppo, ci si avvia verso una sorta di differenziazione delle emozioni, in cui queste diventano sempre più sofisticate, sempre più riferite agli stati interni, e agli stati mentali. Darwin, riuscì a scomporre le emozioni nei loro aspetti di base, nelle loro espressioni, nei loro significati.
Tra fine Ottocento e inizio Novecento, si è arrivati a due schieramenti opposti. Da un lato c’erano coloro che sostenevano che le emozioni sono istintive, nascono in relazione a stimoli particolari, a qualche cosa che induce in noi paura o piacere, gioia e così via, e il cervello, reagendo a questi stimoli, fa in modo che il suo corpo si emozioni; quindi dal centro - una teoria centrale delle emozioni - la periferia ne risente e il cuore batte di conseguenza, il viso impallidisce o arrossisce, le nostre mani sudano e così via. Mentre i fautori di una teoria periferica affermavano che le emozioni erano reazioni conseguenti a specifici stimoli esterni.
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Effetti del disagio infantile sullo sviluppo del Linguaggio: il Ruolo dei Servizi Sociali
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Informazioni tesi
Autore: | Chiara Dell'Anno |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Servzizio Sociale |
Relatore: | Vera Marzi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 59 |
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