Il pensiero socio-economico di Gaetano Mosca
Il liberalismo aristocratico di Mosca
La questione economica, cioè le teorie e gli spunti critici in ambito commerciale e produttivo, costituì uno dei temi di maggiore interesse per Mosca: come è già stato ricordato infatti, egli ne fu direttamente competente, in funzione dei suoi incarichi universitari presso l'Ateneo torinese e quello milanese della Bocconi. Le sue idee liberali, ma non liberiste, così come i commenti alle decisioni politiche del Governo, furono oggetto di saggi e apparvero in diversi articoli, su varie riviste economiche e su quotidiani nazionali. Come abbiamo accennato precedentemente, a partire dal 1901 Gaetano Mosca diventò editorialista per il «Corriere della Sera», di Albertini, un uomo che, come lui, era vicino alle idee e all'eredità della Destra Storica. Entrambi infatti condividevano un liberalismo d'élite, contrario alle istanze democratiche e socialiste, e un forte senso dello Stato, quale autorità morale e strumento d'unità nazionale. Il loro modello di crescita economica era una politica liberale, meritocratica ma elitista, realizzata da una società dei notabili, in cui il principio democratico fosse estromesso a favore della cittadinanza quiritaria e ristretta. In particolare, nel momento della crisi del regime parlamentare e dell'ascesa del sindacato come nuova realtà, protagonista delle vicende politiche, il punto di vista del palermitano fu quello di un “aristocratico liberale”, di un uomo colto, studioso della storia e impegnato attivamente nella vita pubblica. Egli era figlio della tradizione del realismo politico di Machiavelli, di Tocqueville e di Renan, che gli fornirono una chiave di lettura per interpretare la storia, la natura degli uomini e gli eventi sociali. I problemi macro-economici, italiani ma non solo, entrarono tuttavia a far parte del dibattito politico e dello studio socio-economico del Paese; la dialettica tra il principio aristocratico, delle minoranze, e quello democratico, delle masse, per la selezione della classe dirigente, coinvolse non solo Mosca, ma anche altri autori, economisti e politici.
L'approccio del siciliano fu generalmente libero-scambista, reputando l'Italia non autosufficiente in ambito economico: per questo occorreva stimolare la produzione interna e favorire gli scambi commerciali con l'estero. Per questa ragione era contrario ai calmieri, alle misure volte alla riduzione dei consumi interni e alle politiche protezioniste; al contrario, seguendo l'impostazione di Saint – Simon, l'economia politica doveva, a suo dire, fondarsi su una positività scientifica e una dimensione morale, cioè che guardasse con realismo e storicità ai fenomeni sociali, indirizzandoli razionalmente al miglior sviluppo economico. Protagonisti dello sviluppo e dell'innovazione politico-economica, dovevano essere i ceti medi, nei quali il professore siciliano vedeva la sola possibilità di emancipazione, anche per l'economia meridionale. L'azione dello Stato però, non doveva confondersi con la statalizzazione, da cui metteva in guardia, ma era necessario che gli incentivi statali si inserissero in un contesto di libero mercato: il fine era promuovere la crescita e incentivare la produzione interna, agricola e industriale. Da un lato quindi, si opponeva all'interventismo statale e al sistema protezionista, ritenuti economicamente dannosi, dall'altro sosteneva che lo Stato dovesse farsi carico dei problemi infrastrutturali del Paese, del ritardo economico del Meridione e dello squilibrio esistente tra le masse proletarie e le lobby economiche. La politica protezionista infatti, era d‟aiuto ai grandi gruppi industriali del Nord e ai latifondisti del Sud, ma contraeva sia i consumi delle masse contadine, sia il potere d‟acquisto dei redditi fissi, cioè dei pubblici funzionari e delle professioni liberali.
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Il pensiero socio-economico di Gaetano Mosca
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Informazioni tesi
Autore: | Claudio Fumaroli |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze della politica |
Relatore: | Angelo D'Orsi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 247 |
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