Il Romanzo Gotico in India - ''The God of Small Things'' di Arundhati Roy
Il gotico e il postcoloniale: due letterature a confronto
The God of Small Things è un intricato romanzo postcoloniale che utilizza le caratteristiche principali del gotico per creare un efficace senso di angoscia e disordine. Arundhati Roy impiega quindi temi quali l'immaginario oscuro, il soprannaturale, la casa stregata, la maledizione ancestrale, l'atmosfera minacciosa, il doppio e l'incesto per personalizzare i grandi orrori socio-culturali dell'India vissuti da una famiglia in Kerala.130
Le piccole cose, come il titolo suggerisce, una speciale bara a misura di bambino, una falena morta, un orologio giocattolo sotterrato, un'impronta incancellabile, pervadono l'intera vicenda per mostrare i fantasmi dell'oppressione, della devastazione coloniale, delle rivolte politiche e delle tragedie storiche dell'India.131
The God of Small Things può essere considerato un ibrido, una combinazione tra Est e Ovest, dove Roy adotta e sfida il gotico tradizionale nell'intento di illustrare il tormentato passato coloniale indiano e il suo presente come paese che lotta per la sua identità. Gena Wisker, parlando del gotico e del postcoloniale, afferma: "The Postcolonial and the Gothic are similar because each defamilarizes, destabilizes and to some extent otherizes the strange, finding this other both attractive, fascinating, and also dangerous, repulsive, abject".132 Le ambientazioni postcoloniali sono inevitabilmente gotiche, da quando sono infestate da quei fantasmi che si nascondono silenziosi nel passato coloniale.
Tabish Khair definisce il gotico come una narrazione dell'eccesso e della trasgressione, ma soprattutto dell'Altro:
[…] The Other remains the lynchpin of all perceptibly Gothic action. It is when the Other enters, as Satan, demon, orphan, the outsider, vampire, ghost, non- Christian gods, sexually dangerous women, racially different characters, that the action of most Gothic narratives really commences. And they usually end with the predictable destruction or containment of this Otherness […]133
David Punter descrive il gotico postcoloniale come: "The uncanny, the haunted and the haunting which conjures phantoms, which banishes phantoms, and which always leaves us uncertain whether or not we are alone".134
Roy ritrae le private e piccole lotte della famiglia Ipe come uno specchio che riflette la pubblica e grande lotta d'identità di un paese. Estha e Rahel, i gemelli protagonisti del romanzo, sono impigliati in una complessa ragnatela in cui la discriminazione, la divisione delle classi e la politica convergono in una sola notte della loro infanzia, che cambierà per sempre le loro vite. Le piccole cose, che sono personali della famiglia Ipe, diventano in realtà l'emblema delle grandi battaglie storiche dell'intera nazione.135
Ambientato in India alla fine degli anni Sessanta, The God of Small Things narra la vicenda di Ammu, figlia di un alto funzionario, che lascia il marito, alcolizzato e violento, per tornare a casa con i suoi due figli. Ma, secondo la tradizione indiana, una donna divorziata è priva di qualsiasi posizione riconosciuta. Se poi questa donna commette l'inaccettabile errore di innamorarsi di un paria, un "intoccabile", per lei non vi sarà più comprensione, né perdono.136
Attraverso gli occhi dei due bambini, Estha e Rahel, Arundhati Roy ci racconta una grande storia d'amore che entra in conflitto con le convenzioni della cultura indiana; ci mostra un paese, dilaniato fra tradizione e modernità, dove esistono ancora gli "intoccabili", e dove le leggi non scritte continuano a governare la vita di una donna; ci fa entrare in un mondo fatto di piccoli eventi, cose ordinarie che sembrano di nessuna importanza, ma che sono cariche di un significato più profondo e in cui sembra rispecchiarsi una verità universale.137
Raccontata principalmente dal punto di vista di Rahel, la storia si svolge in un arco di tempo di tredici giorni nel dicembre del 1969, e con diversi salti temporali, che portano a un giorno di giugno del 1992. Nei fantasmi di una famiglia e di una nazione, Roy crea il suo mondo gotico:
It is a world where the screams of children die in shattered kneecaps. A world where blood spills from an innocent man's skull like a secret; where the ghost of a moth torments a man and his children and his children's children; where a young girl shreds satin with her teeth inside a coffin; where ʻAnything can happen to Anyoneʼ; where the word ʻyesʼ brings not death but the end of living. It too is a world of haunted history.138
Chacko, il fratello di Ammu, paragona la storia a una vecchia casa di notte: "With all the lamps lit. And ancestors whispering inside. To understand history, we have to go inside and listen to what they're saying. And look at the books and the pictures on the wall. And smell the smells".139 È proprio nelle impronte incancellabili, nelle case infestate, nei mormorii, negli odori e nelle ombre che il gotico si materializza per rivelare le paure di una famiglia e di un'intera nazione.140
Grazie al gotico, l'autrice riesce a dare voce agli emarginati e consente ai colonizzati di instaurare un dialogo con i colonizzatori. Attraverso una reinvenzione del genere, Arundhati Roy utilizza gli elementi gotici ma li stravolge e li inverte; se il gotico tradizionale destabilizza, ma poi alla fine ripristina l'ordine costituito, il gotico postcoloniale ripristina, ma in un ordine modificato.141 Ora esaminiamo come Arundhati Roy utilizza i fondamentali aspetti del gotico per creare un efficace ibrido.
130GILES, Michelle, "Postcolonial Gothic and The God of Small Things: The Haunting of India's Past": https://postcolonial.org/index.php/pct/article/download/1192/1108t&cd=1&hl=it&ct=clnk& gl=it. (dicembre 2015).
131Ibidem.
132Ibidem. Trad.: "Il gotico e il postcoloniale sono simili perché entrambe defamiliarizzano,
destabilizzano, e in parte differenziano lo strano, trovandolo sia affascinante, attraente, che anche pericoloso, rivoltante, abietto".
133KHAIR, Tabish, The Gothic, Postcolonialism, and Otherness: Ghosts from Elsewhere, Great Britain, Palgrave Macmillan, 2009, cit., p. 6. Trad.: "L'Altro rimane il fulcro sensibile di tutta l'azione gotica. È quando l'Altro fa il suo ingresso, come Satana, il demone, l'orfano, il diverso, il vampiro, il fantasma, gli Dei non cristiani, le donne sessualmente pericolose, i personaggi di razza diversa, che l'azione della narrativa gotica comincia veramente. E di solito termina con la prevedibile distruzione o il contenimento di questa Alterità".
134PUNTER, David, Postcolonial Imaginings: Fictions of a New World Order, Edinburgh, University Press, 2000, cit., pp. 5-6. Trad.: "L'inspiegabile, lo stregato e l'inquietante che evoca fantasmi, che li scaccia, e che ci lascia sempre in uno stato di perenne incertezza sull'essere soli o no".
135GILES, Michelle, "Postcolonial Gothic and The God of Small Things: The Haunting of India's
Past": https://postcolonial.org/index.php/pct/article/download/1192/1108t&cd=1&hl=it&ct=clnk& gl=it. (dicembre 2015).
136ROY, Arundhati, The God of Small Things, London, Flamingo, 1997.
137GILES, Michelle, "Postcolonial Gothic and The God of Small Things: The Haunting of India's Past": https://postcolonial.org/index.php/pct/article/download/1192/1108t&cd=1&hl=it&ct=clnk& gl=it. (dicembre 2015).
138Ibidem. Trad.: "È un mondo dove le urla dei bambini muoiono sotto le rotule in frantumi. Un
mondo dove il sangue scivola dal cranio di un uomo innocente come un segreto; dove il fantasma di una falena tormenta un uomo, i suoi figli e i figli dei suoi figli; dove una bambina riduce in frantumi un pezzo di tessuto con i denti dentro una bara; dove ʻqualsiasi cosa può succedere a chiunqueʼ; dove la parola ʻsìʼ porta non alla morte ma alla fine della vita. È anche il mondo di una storia infestata da fantasmi".
139ROY, Arundhati, The God of Small Things, cit., p. 52. Trad.: "Con tutte le lampade accese e gli antenati che sussurrano all'interno. Per capire la storia, dobbiamo entrarci e ascoltare ciò che stanno dicendo. E guardare i libri e i dipinti sul muro. E sentire gli odori".
140GILES, Michelle, "Postcolonial Gothic and The God of Small Things: The Haunting of India's
Past": https://postcolonial.org/index.php/pct/article/download/1192/1108t&cd=1&hl=it&ct=clnk& gl=it. (dicembre 2015).
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Informazioni tesi
Autore: | Sheila Gritti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lingue e letterature straniere |
Relatore: | Francesca Orestano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 59 |
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