Conforme a chi, conforme a cosa. Sottoculture musicali e il dibattito sulla normalità.
Il Glam
Parlando di sottoculture considerate devianti non è possibile non parlare del glam (da glamorous, ovvero affascinante) da cui poi deriva il glam rock (genere musicale di cui parleremo dettagliatamente nel capitolo successivo).
Insieme al punk fu uno dei movimenti-stili più contrastati, in quanto chi faceva parte di questo filone non aveva intenzione di dar contro a un sistema politico o societario se non per quanto riguardasse l’aspetto sessuale. È difficile dire se fosse più una sottocultura o una controcultura perché da una parte lo stile nacque per sé, dall’altra andava contro i normali canoni imposti dalla società per quanto riguardava appunto la caratteristica sessuale di ogni individuo. Con il glam il genere sessuale veniva completamente stravolto, confuso e fuso in un altro genere non ancora definito o definibile; qualcosa di “diverso” qualcosa che soprattutto negli anni della sua nascita (anni ’70) si rivelò “anormale” agli occhi delle vecchie generazioni (a volte anche delle nuove).
Lo stile riscosse molto successo tra quei giovani che volevano contrastare “gli stereotipi notoriamente piatti disponibili, per convenzione, agli uomini e alle donne della working class.” (Hebdige, 1979, 74)
Uno dei primi pionieri, se così possiamo definirlo, è stato il cantante David Bowie con le sue acconciature eccentriche e il suo modo provocatorio e a volte ostentato di vestirsi; in quel periodo lanciò una sorta di stimolo al travestitismo: rimmel, rossetto e trucchi di vario genere, lustrini sugli abiti erano una caratteristica visuale particolare del glam (Miscioscia, 1999, 108-113).
Con Bowie per la prima volta emersero temi legati alla sessualità. Una particolarità del genere fu la musica, che aprì le porte a stili e personaggi particolari che oggi popolano le nostre scene mediatiche.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Conforme a chi, conforme a cosa. Sottoculture musicali e il dibattito sulla normalità.
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Informazioni tesi
Autore: | Martina Di Bella |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze della Comunicazione |
Relatore: | Giovanni Semi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 56 |
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