Le Monde diplomatique e il dibattito su informazione e disinformazione
Il giornalismo militante entra in redazione
I principali cambiamenti editoriali erano già avvenuti nell'era Julien e le associazioni di quel periodo erano soprattutto attive nella sfera intellettuale come il Circolo Condorcet di Parigi e la Ligue de l'enseignement.
Nella gestione Ramonet sono state approfondite alcune tematiche come quelle delle nuove tecnologie, della spiritualità, della condizione femminile, dell'ecologia, ecc. Il cambiamento di rotta più significativo tuttavia è stato sicuramente l'interesse e la collaborazione diretta di alcuni giornalisti per le associazioni militanti, alcune delle quali create parzialmente dal giornale o dai suoi dirigenti. L'avvicinamento ai movimenti sociali e alcune esortazioni fatte attraverso gli editoriali hanno permesso la mobilitazione e la nascita di nuove associazioni come quella di ATTAC, il World Social Forum e l'organizzazione Media Watch Global (Osservatorio Internazionale sui Mezzi di Comunicazione).
Nel 1972 James Tobin, economista statunitense, aveva lanciato la proposta di tassare le transazioni finanziarie per penalizzare i movimenti speculativi nel mercato dei cambi, favoriti dal nuovo contesto internazionale. L'anno prima il presidente Nixon aveva decretato la fine della convertibilità del dollaro in oro, superando di fatto il sistema monetario internazionale fondato sugli accordi di Bretton Woods firmati nel 1944. La rifondazione dei rapporti economici internazionali si attuò sotto l'impulso e la guida degli Stati Uniti. Con gli accordi di Bretton Woods fu creato il Fondo monetario internazionale (Fmi), con lo scopo di costituire un adeguato ammontare di riserve monetarie. Da quel momento i tassi di cambio sono oscillati sulla base degli andamenti dei mercati.
Nell'articolo Aspettando la tassa Tobin, disarmare i mercati, stagione 19, Frèdèric Lemarie, membro dell'associazione ATTAC ripercorse la proposta del progetto di Tobin, che aspetta di essere applicato da diciannove anni. Dopo le crisi monetarie europee del 1992/1993 la tassa comparve sui radar della politica. Nel marzo del 1995 il presidente francese François Mitterrand suggerì l'idea al vertice sociale di Copenaghen; lo stesso anno si evocò James Tobin al vertice dei G7 ad Halifax e poi nel programma del candidato socialista Lionel Jospin alle elezioni presidenziali. Nel dicembre 1997 Ramonet firmò un editoriale che fu l'input per la fondazione di ATTAC, un movimento internazionale che promuove il controllo democratico dei mercati finanziari e delle istituzioni incaricate a loro volta di controllarli. Il lavoro dell'ATTAC si dedicò originariamente alla proposta della Tobin Tax per tassare le transazioni finanziarie:
“Si tratta di tassare (Tobin Tax), sia pure moderatamente, tutte le transazioni sul mercato dei cambi, con il duplice risultato di stabilizzarli e di integrare i proventi degli stati e della comunità internazionale….. Perchè non creare, su scala planetaria, l'organizzazione non governativa Azione per una Tobin Tax di Aiuto ai Cittadini (ATTAC)? In collegamento con i sindacati e le numerose associazioni con finalità culturali, sociali ed ecologiche, un'organizzazione del genere potrebbe agire come un formidabile gruppo di pressione civica presso i governi, per spingerli a chiedere finalmente l'introduzione effettiva di questa imposta mondiale di solidarietà”.
L'interesse suscitato dalla proposta di creare l'associazione internazionale ATTAC si concretizzò nel 1998: nel corso dell'anno il mensile dedicò un ampio spazio al progetto e in particolare nel mese di maggio pubblicò un dossier Un autre monde est possible, nel quale furono raccolti i punti di vista delle più autorevoli firme del momento. L'editoriale e un articolo di Ramonet furono seguiti da pezzi di Bernard Cassen, Dominique Vidal, Christian de Brie, Alain Gresh, Serge Halimi e per concludere, riassunti in una pagina sono stati indicati gli obiettivi e le strategie della nuova associazione. Una voce unanime è uscita in coro dalle pagine e ha richiamato l'attenzione di un pubblico sensibile alle problematiche e pronto per una nuova avventura. Il bisogno di utopia di Ramonet è nato dalla rivoluzione informatica che ha fatto esplodere la società contemporanea, sconvolto la circolazione dei beni e favorito l'espansione dell'economia dell'informazione e della globalizzazione spingendo il mondo verso un modello economico unico. La conseguenza è stata, secondo l'autore, la crescita delle diseguaglianze, la perdita di punti di riferimento, l'aumento dell'incertezza. Tra le rovine dell'Unione Sovietica e le macerie di una società avvolta dalla “barbarie” il neoliberale Ramonet ha avvertito la necessità di un controprogetto globale, una contro ideologia, un edificio concettuale da contrapporre al modello dominante, come un baluardo contro il dilagante neoliberalismo. All'utopia di Ramonet si è affiancata quella di Serge Halimi che ha esortato i lettori ad unirsi, a non credersi mai soli e a non pensare di essere condannati a vivere nel mondo in cui stavano vivendo. Alain Gresh ha puntato il dito contro i centri di propaganda economica da lui individuati quali la Commissione europea, organo esecutivo dell'Unione europea, la Banca mondiale, il Fondo monetario internazionale, l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e l'Organizzazione della cooperazione e dello sviluppo economico (Ocse). L'economia di mercato liberista agiva come un rullo compressore e i popoli per difendersi dovevano inventare forme inedite del vivere e lottare insieme. Bernard Cassen ha riassunto nei dieci comandamenti le scelte radicali necessarie per il cambiamento: dotarsi di nuovi strumenti di analisi, sottrarre l'informazione alla morsa del capitale, mettere le nuove tecnologie al servizio della società, garantire un reddito a tutti, riconoscere al Sud il suo posto, costruire uno spazio pubblico planetario, disarmare il potere finanziario, trovare un'alternativa all'Accordo multilaterale sugli investimenti (Ami) e stabilire clausole di protezione sociale e ambientale. Per concludere il dossier, nell'articolo ATTAC sono stati descritti gli obiettivi e i metodi di azione previsti dall'associazione, come la pubblicazione di libri e dossier, incontri, dibattiti e manifestazioni, e sono stati invitati i lettori a mettersi in contatto con la redazione per indicare l'apporto che avrebbero potuto dare in termini di tempo, mezzi, materiali e competenze. Quando Jacques Chirac fu rieletto Presidente riprese l'idea della Tobin tax e creò un gruppo di lavoro sui nuovi modelli contributivi internazionali, con la partecipazione di ATTAC. Il rapporto pubblicato nel 2004 propose l'introduzione di tasse globali, tra le quali la tassa Tobin. La crisi del 2008 cambiò tutto e provocò capovolgimenti inaspettati. Il progetto della tassa globale incontrò l'ostilità di Stati Uniti e Canada e ritornò l'idea di una tassa europea:
“Pochi mesi prima delle elezioni presidenziali del 2012, Sarkozy annuncia l'introduzione di una Tobin francese, Hollande non è da meno e promette, in caso di elezione, di far passare una tassa ambiziosa sulle transazioni a livello europeo”.
Diventato Presidente François Hollande abbandonò parte delle promesse. A forza di tergiversare i negoziati sono diventati eterni e dopo diciannove anni il progetto di Tobin sembra sempre più lontano. L'associazione ATTAC, il cui nome significava in una prima fase Azione per una Tassa Tobin in Aiuto per i Cittadini, ha avuto una rapida espansione nel mondo, nel 2003 contava trentamila membri, oggi è attiva in 40 paesi con centinaia di gruppi locali. Ha partecipato a summit e dimostrazioni contro il G8 di Genova del 2001, il G20 di Parigi del 2011 e contro la guerra in Iraq e si dedica alla difesa di una grande varietà di cause, dai beni comuni a quello contro i paradisi fiscali, alla finanza pubblica e ai mercati globali. Ignacio Ramonet ne è il presidente onorario. Ramonet è anche Presidente ed editorialista dell'Istituto Mèmoire des luttes creato nel 2000 e finanziato da Günter Holzmann, con un ulteriore donazione, il cui scopo doveva essere studiare e valorizzare le lotte popolari:
”Günter Holzmann, da sempre impegnato nella lotta per un mondo più libero, più giusto, più egualitario, più fraterno e solidale, intende agire, al di là di se stesso, per aiutare queste battaglie e mantenere viva la loro memoria. A tal fine, vuole creare un istituto senza scopo di lucro e per renderlo più sostenibile fornisce un contributo finanziario”. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Le Monde diplomatique e il dibattito su informazione e disinformazione
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Informazioni tesi
Autore: | Silvia Della Rocca |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2016-17 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Informazione e sistemi editoriali |
Relatore: | Marina Milan |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 132 |
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