Gioco d'azzardo e conflitto istituzionale: il caso del Piemonte
Il gioco d’azzardo problematico e patologico
Il gioco d’azzardo è fonte di legittimo piacere e quindi non può essere vietato o proibito tout court, e fa parte della cultura popolare della società.
Il gioco d’azzardo può essere suddiviso in tre stadi:
- GIOCO D’AZZARDO INFORMALE:
Il termine “azzardo” deriva dall’arabo az-zahr, che significa dado, consiste nello scommettere beni per esempio denaro, sull’esito di un evento futuro.
- GIOCO D’AZZARDO PROBLEMATICO:
Questa è una patologia caratterizzata dalla presenza di modelli di comportamento specifici dove l’individuo non è in grado di garantire la propria sicurezza tramite le sue forze interne è costretto a ricorrere a qualcosa di esterno.
- GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO:
Questa è una patologia che consiste in un comportamento persistente, ricorrente e maladattivo di gioco che comprende gli aspetti della vita personale, familiare e lavorativa del soggetto.
I tre stadi possono essere definiti come una dipendenza comportamentale patologica caratterizzata da un persistente comportamento di gioco d’azzardo maladattivo e come un disturbo del controllo dell’impulso, che può colpire alcuni individui con rischi diversificati che reagiscono alla vincita e alla perdita di denaro in maniera diversa, che hanno un grado di consapevolezza e di autocontrollo differenti, e di conseguenza, un comportamento alla sperimentazione degli stimoli ”vincita- perdita” molto diverso.
Da qui si può stilare un quadro comportamentale che i soggetti possono intrapren•dere a seguito del contatto e della stimolazione con il gioco d’azzardo e che possiamo suddividere in sette fasi:
- I fase: è rappresentata dalla vincita, da un senso di prestigio e potere, accom•pagnata da onnipotenza;
- II fase: è rappresentata dalla perdita inaspettata con conseguente rincorsa della vincita desiderata, ma seguita da continue perdite, con un andamento a spirale;
- III fase: fase della disperazione, con coinvolgimento inattività illegali, fantasie di fuga, e spesso con pensieri suicidi;
- IV fase: della rinuncia e della richiesta di trattamento con un incremento dei pensieri suicidi;
- V fase: è quella del trattamento intensivo e del successivo follow up e all’in•sorgere del craving durante il trattamento;
- VI fase: è la fase della recidiva, che può durare anche molto tempo e del suc•cessivo tentativo del ritorno alle cure;
- VII fase: può avere due alternative, può essere quella del comportamento con•trollato (etero e auto sostenuto) con astinenza dal gioco, o quella della continuazione del gioco patologico con aumento dei problemi finanziari e legali.
Questo per evidenziare che il percorso evolutivo che porta dal gioco d’azzardo ricreativo al gioco d’azzardo patologico, presenta dei sintomi sentinella che è utile conoscere:
A. Intensificazione degli eccessi al gioco.
B. Aumento delle spese.
C. Comparsa di menzogne.
D. Depauperamento delle risorse finanziarie.
E. Modificazione delle abitudini alimentari, cambiamenti d’umore.
F. Ricerca di ambienti di gioco sempre più specializzati.
Fino ad ora abbiamo analizzato quelli che sono gli aspetti negativi del gioco d’azzardo, che di per sé, può portare a possibili benefici sia per il singolo che per la società.
A. PER IL “SINGOLO.”
B. PER LA “COMUNITÀ.“
1. Incrementare l’intrattenimento e la socializzazione in ambito cognitivo.
2. Creare un aumento dei posti di lavoro oltre che un aumento dei fondi pubblici, che possono essere destinati a varie finalità del bilancio dello Stato.
3. Aumento della memoria, delle capacità di problem solving, del calcolo probabilistico, della concentrazione e del coordinamento mano-occhio.
In conclusione, il problema gioco d’azzardo, a mio avviso può essere ridimensio•nato, valorizzando e promuovendo azioni di prevenzione e un approccio scientifico integrato e coordinato, proponendo modelli strategie e procedure operative condivise in grado di orientare le varie organizzazioni presenti sul territorio na•zionale con risposte socio-sanitarie omogenee che permettono di ottenere seguenti risultati:
- Maggiore conoscenza del fenomeno;
- Individuazione di modelli e strategie per la prevenzione del gioco d’azzardo con particolare riferimento alla prevenzione ambientale e all’early derection;
- Maggiore capacità del sistema dei servizi italiani di rispondere da una parte alle necessità di cura e trattamento presentate dalle persone affette da G.A.P. e dall’altra di offrire sostegno alle famiglie delle persone con diagnosi di gioco d’azzardo, anche con l’individuazione di requisiti e prestazioni da poter inserire nei L.E.A.;
- Attivazione di linee di ricerca nel campo dell’informatica per lo sviluppo di possibili applicazioni a scopo preventivo e di contrasto;
- Studio e definizione di possibili soluzioni per trovare una migliore regolamentazione dell’intero sistema dei giochi, compresi i giochi on-line, e di indicazioni per l’autoregolamentazione delle pubblicità;
- Maggiore conoscenza delle funzioni di controllo e dei comportamenti di gioco.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Gioco d'azzardo e conflitto istituzionale: il caso del Piemonte
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Informazioni tesi
Autore: | Francesco Crescenzo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università Telematica "E-Campus" |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Marco Pedroni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 250 |
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