La disciplina dello sguardo e il modello del flâneur nei Quaderni di Malte Laurids Brigge
Il flâneur baudelairiano nel Malte di Rilke
Punto di partenza per il nostro discorso è la ricezione dell’estetica del brutto e del flâneur baudelairiano nel Malte. La lezione del poeta francese nell’unico romanzo scritto da Rilke sembra essere stata recepita e assimilata attraverso una di quelle ri-scritture di cui abbiamo parlato, e che rappresentano l’intento programmatico del Malte, al pari dell’apprendistato a ‘vedere’.
Durante quegli antefatti che abbiamo analizzato per arrivare cronologicamente al completamento della scrittura del Malte, il nome di Baudelaire ha illuminato in Rilke un nuovo percorso, esistenziale ed estetico, che passa attraverso tutti gli orrori del mondo, nel caos della materia, per aderire alla totalità dell’esistente
Il riferimento a Baudelaire come modello di artista moderno cui prendere spunto per una estetica che non rinneghi alcun aspetto dell’esistenza, fosse anche il più terribile, nel Malte si presenta con chiarezza nel ventiduesimo quaderno: in questa sezione, come era accaduto per la lettera che Rilke spedì a Clara del 18 ottobre 1907, la poesia baudelairiana La Carogna funge da esempio per l’attuazione del ‘dire oggettivo’.
All’artista non è concessa alcuna scelta, nessuna selezione può avvenire, qualora egli si proponga di dare voce a tutte le cose, a tutto l’Essere, di indagare il reale in tutti i suoi molteplici aspetti […].
L’accostamento al Saint-Julien-l’Hospitalier di Flaubert ribadisce ancor di più l’intento programmatico del ‘dire oggettivo’, il gesto dell’artista moderno, che simbolicamente giacendo con il lebbroso e riscaldandolo abbraccia tutto l’esistente. Abbiamo già osservato come queste riflessioni sulla nuova poetica in atto si intersechino in Rilke con l’analisi dell’arte di Cézanne.
Nel passo del Malte il giovane poeta, che sta scrivendo una lettera, precisa in maniera molto chiara, che la vita che conduce a Parigi non è tutta costellata di sofferenza e delusioni, come invece si poteva presumere dai primissimi quaderni che abbiamo analizzato. Anzi, il giovane sente, con soddisfazione, la realizzazione del compito dell’artista moderno baudelairiano: e cioè affrontare il reale, anche nei suoi aspetti più orribili e ripugnanti, per prenderlo in esame e conoscere, ‘vedere’ l’Essere in ogni sua forma, non escludendone nessuna.
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La disciplina dello sguardo e il modello del flâneur nei Quaderni di Malte Laurids Brigge
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Informazioni tesi
Autore: | Pietro Pisano |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Letteratura. Studi italiani ed europei. |
Relatore: | Antonella Gargano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 198 |
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