Istruzione primaria e identità nazionale italiana nell'era delle ''scuole bilingui''
Il fenomeno delle “scuole bilingui”: alcuni casi nel Nord Italia
Negli ultimi anni si è diffuso il fenomeno delle “scuole bilingui”: la comparsa sul nostro territorio di istituti che forniscono contenuti didattici in due o più lingue. Non vi è una definizione univoca o caratteristiche imposte per legge, di conseguenza quasi ogni singola scuola presenta individuali peculiarità.
Una prima distinzione è quella che intercorre tra scuole bilingui statali e private. Le scuole statali “bilingui” risultano prevalentemente concentrate in aree già caratterizzate da bilinguismo e dalla presenza sul territorio di minoranze linguistiche storiche, come la Scuola Bilingue statale sloveno-italiano di San Pietro al Natisone, in Friuli-Venezia Giulia basata sul principio “una lingua - una persona”, cioè sull’uso in egual misura delle due lingue e sull’associazione tra una lingua e uno specifico insegnante. Ma non solo. Recentemente è stato avviato un progetto in alcune scuole lombarde, chiamato "Bilingual Education Italy / Istruzione Bilingue Italia (BEI/IBI) nella scuola primaria" volto a potenziare l’insegnamento della lingua inglese che, ad esempio, nell’Istituto Comprensivo "Armando Diaz" di Milano, rappresenta il 25% del monte orario complessivo.
Questo progetto è stato reso possibile grazie ad un protocollo di intesa siglato tra il MIUR e il British Council. Sul piano dell’istruzione secondaria di secondo grado, un istituto statale come il liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Milano ha introdotto la possibilità di scegliere il percorso ESABAC, cioè di concludere il quinquennio con un doppio diploma, la maturità italiana e il baccalauréat francese. Quest’opportunità è il risultato di una politica di cooperazione educativa stabilita tra Italia e Francia.
Possiamo quindi dire che le “scuole bilingui statali” sono istituti gestiti dallo Stato italiano e il potenziamento delle lingue straniere si lega alla protezione delle comunità minoritarie o ad accordi siglati tra Ministeri dell’Istruzione o enti statali che si occupano della promozione linguistico-culturale.
Il mondo delle scuole private in cui sono state avviate “sperimentazioni” in materia di insegnamento linguistico è più variegato ed esteso. L’attuale legge stabilisce una distinzione in scuole paritarie e scuole non paritarie. Le prime si inseriscono nel sistema nazionale e svolgono un servizio pubblico, le seconde hanno natura privata, anche se sono incluse in un elenco, annualmente aggiornato, a cura della Regione d’appartenenza. La fondamentale differenza sta nell’impossibilità per questo secondo tipo di istituti di rilasciare titoli di studio con valore legale riconosciuto dallo Stato italiano. Entrambe permettono però di assolvere l’obbligo scolastico. La possibilità che hanno le scuole di offrire anche contenuti che vedono le lingue potenziate, deriva dalla legge sull’autonomia scolastica che stabilisce, nonostante l’appartenenza al sistema scolastico statale, di operare in autonomia anche didattica, nel rispetto ovviamente delle materie obbligatorie in tutte le scuole. Data questa libertà, esistono diversi tipi di “scuole bilingui” in cui il concetto di bilinguismo non è sempre univoco: in alcuni casi pare essere sufficiente offrire un numero superiore di ore in lingua straniera rispetto a quelle fissate dal Ministero della Pubblica Istruzione, ma ovviamente c’è una sostanziale differenza tra offrirne solo un paio in più e cercare di equiparare il monte ore di italiano a quello di inglese.
Allo stesso modo, i risultati saranno diversi a seconda della competenza dei docenti incaricati dell’insegnamento dell’inglese, da qui il desiderio che hanno tutte le scuole nel sottolineare la presenza di docenti madrelingua.
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Istruzione primaria e identità nazionale italiana nell'era delle ''scuole bilingui''
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Informazioni tesi
Autore: | Bianca Donati |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2018-19 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Facoltà di Scienze Linguistiche e Letterature Straniere |
Corso: | Lingue straniere per la comunicazione internazionale |
Relatore: | Rocco Ronza |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 127 |
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