L'amore in strada. Esperienze di vita i coppia nei ragazzi di strada del Guatemala.

I dati numerici sul fenomeno dei bambini e dei ragazzi di strada sono difettosi in partenza a causa di problemi concettuali; si distingue solitamente tra “bambini/ragazzi in strada” e “bambini/ragazzi di strada”. Quasi tutte le ricerche svolte in America Latina, ma anche in altri paesi dove il fenomeno è largamente diffuso, operano dunque una distinzione tra i primi, che sarebbero coloro i quali trascorrono la giornata lavorando per strada e ritornano a casa propria durante la notte, e i secondi, che invece passano l'intera giornata e nottata in strada. Si calcola che esistono, a livello mondiale, 150 milioni di bambini e ragazzi appartenenti alla prima classificazione e 90 milioni appartenenti alla seconda (Shorter e Onyancha, 1999). Chiaramente il fenomeno non è così facilmente classificabile, dal momento che si parla di situazioni precarie, caratterizzate proprio da continui cambiamenti e ripensamenti sul proprio stile di vita. Ad ogni modo la mia ricerca si svolge con giovani che si sono distaccati dalle loro famiglie d’origine, scegliendo la “calle”, cioè la strada, come habitat principale, che hanno sviluppato strategie di sopravvivenza per lo più illegali e che fanno uso di droga (Lutte, 2001; Molinas, Yagenova, Monròy, 1998; Lucchini, 1996). Una definizione vicina alla realtà di strada è quella del Consortium for Street Children (2003) che li definisce come ragazzini che “lavorano e/o rubano per vivere (abitualmente il lavoro si sviluppa nei settori più dell'economia informale), che stanno fuori dalla scuola, che sono carenti delle attenzioni di base, della salute e sicurezza, e della protezione offerta da un familiare o tutore”. De Benítez (2003) considera ulteriormente che los chicos de la calle vivono in condizioni non appropriate per il loro sviluppo fisico ed emozionale. Inoltre, si stima che questi bambini e ragazzi sono molto esposti all'abuso del sistema giuridico e che, contemporaneamente, sono altrettanto esposti a contrarre una serie di malattie gravi.