I Centri Commerciali e la Responsabilità Sociale: La Collaborazione dei diversi Stakeholder per la promozione del benessere collettivo
Il fenomeno dei “Deadmalls”
Il modello di integrazione commerciale deve essere seguito per evitare l'abbandono sia delle città che delle periferie. Infatti, nonostante i centri commerciali extraurbani siano stati ampiamenti criticati hanno rappresentato un punto di riferimento importante per le aree esterne che spesso sono scarsamente collegate alle città.
Inoltre, la demonizzazione degli shopping centers può contribuire a sviluppare il fenomeno del deadmalls che già si sta manifestando negli Stati Uniti.
Secondo Ellen Dunham-Jones, architetto e professoressa di Urban Design presso la Georgia College of Tech Architecture, negli Stati Uniti ci sono circa 1.200 centri commerciali chiusi. Questo fenomeno pone problemi rilevanti per quanto riguarda la conversione delle grandi strutture commerciali in stato di abbandono.
Margaret Crawford, come abbiamo visto in precedenza, ha individuato quali siano stati i fattori che hanno contribuito a segnare la fine del successo dei centri commerciali negli Stati Uniti d'America, ovvero l'avvento dello shopping online, la perdita di interesse da parte dei consumatori e la difficile conversione delle strutture.
La crisi e la chiusura degli shopping centers è stata provocata anche dalla crescita incontrollata di questi complessi commerciali su tutto il territorio americano che ha generato in molte aree urbane una situazione di saturazione del mercato.
Dagli anni Novanta in poi, il Nord America è stato colpito da un fenomeno piuttosto recente: la dismissione commerciale. I centri commerciali avendo perso potere di attrazione nei confronti dei consumatori subiscono un lento processo di declino che comporta, in molti casi, la dismissione delle strutture fisiche lasciando inutilizzati centinaia di edifici.
L'aumento esponenziale dei casi di dismissione ha determinato una crescente attenzione da parte degli attori pubblici e privati che si trovano di fronte ad una sfida di trasformazione urbana senza precedenti. Le dinamiche di crisi hanno fatto emergere per la prima volta la questione della flessibilità delle grandi strutture commerciali, infatti per via della loro breve storia, non avevano ancora dovuto subire cambi di funzione o modifiche architettoniche rilevanti.
Le comunità e le amministrazioni locali, che assistono alla chiusura di un centro commerciale insediato nel loro territorio, devono fronteggiare una situazione del tutto nuova con decisioni programmatiche e interventi progettuali tutt'altro che semplici da realizzare.
Per contrastare il declino delle strutture commerciali, si afferma il processo di demalling che “si articola in una serie di azioni politiche, architettoniche e urbanistiche finalizzate a reinserire gli edifici, o le aree in cui questi sono situati, all'interno dei flussi urbani”.
Negli Stati Uniti, sono già stati realizzati con successo svariati interventi di natura e scala diversa. I centri commerciali vittime della dismissione sono stati in alcuni casi trasformati in nuovi oggetti urbani con funzioni alternative a quella commerciale e in altri casi completamente o parzialmente sostituiti da nuovi edifici o da interi quartieri urbani.
Per fortuna gli “addetti ai lavori” si stanno mobilitando per ideare progetti che riqualifichino i centri commerciali in declino che possono essere trasformati in centri medici, scuole e perfino chiese.
Lo shopping center Highland Mall a Austin in Texas fu aperto nel 1971 ma nel 2010 i negozi erano ormai tutti vuoti. L'Austin Community College decise di acquistare l'area per contrastare il degrado della comunità e ridare vita alla zona ormai economicamente depressa.
Il progetto di riqualificazione fu affidato alla Barnes Gromatzky Kosarek Architects che trasformò l'ex centro commerciale in un laboratorio di apprendimento di grandi dimensioni con 604 postazioni di computer e 18580,608 mq di spazi didattici, una biblioteca e gli uffici. [...]
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I Centri Commerciali e la Responsabilità Sociale: La Collaborazione dei diversi Stakeholder per la promozione del benessere collettivo
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Informazioni tesi
Autore: | Enza Maugeri |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università degli Studi di Catania |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali |
Relatore: | Maria Teresa Consoli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 115 |
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