Tolleranza e libertà religiosa in Italia tra XIX e XX secolo
Il fattore religioso nel diritto penale: la svolta del Codice Zanardelli e il Codice Rocco
Un cenno a parte merita il fattore religioso nel diritto penale. Come è stato osservato in dottrina da Loredana Garlati il diritto penale ha risentito molto delle trasformazioni sociali avvenute in età moderna: ci riferiamo soprattutto al processo di separazione tra sfera morale e giuridica che troverà espressione nel giusnaturalismo e nell'illuminismo. Ne ha risentito soprattutto perché fino a quel momento il diritto penale era stato "contaminato" da principi religiosi. Basti pensare che esso puniva con la pena del rogo l'eresia e la magia, e reprimeva con durezza la bestemmia, le violazioni della morale sessuale, il suicidio tentato e consumato. È chiaro come il delitto si identificasse con il peccato.
L'idea che fosse dovere dello Stato difendere la religione era presente ancora nella legislazione degli Stati preunitari, dove gravi pene erano stabilite contro coloro che in vario modo, offendevano la religione cattolica.
Il codice penale sardo del 1839, sull'impronta del codice napoleonico, riservava un intero titolo (titolo I del Libro II) ai "reati contro il rispetto dovuto alla religione dello Stato". Ben undici articoli, che riproducevano un variegato catalogo di fattispecie delittuose punite con altrettante sanzioni: si andava dai lavori forzati (che potevano essere addirittura a vita in casi di particolare gravità) per l'insulto al ministro della religione nell'esercizio delle sue funzioni (art. 159), alla pena capitale per l'oltraggio arrecato alle ostie consacrate (art. 161), al carcere per le bestemmie (art. 162). Questa attenzione al fattore religioso non si trova nel codice francese che dal canto suo riservava al tema cinque disposizioni sotto la rubrica "turbamento al libero esercizio dei culti", prevedendo la sola gogna e la prigione. Un nuovo codice penale sardo fu redatto nel 1859 che compì qualche passo in avanti rispetto al suo predecessore, ma rimanendo sempre garantista della religione di Stato rispetto ai culti tollerati (artt. 183-189).
La stessa "protezione" verso la religione di Stato la troviamo nel codice Toscano del 1853 (artt. 131-139). [...]
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Tolleranza e libertà religiosa in Italia tra XIX e XX secolo
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Informazioni tesi
Autore: | Mattia Giannarelli |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Riccardo Ferrante |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 101 |
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