Le varie fattispecie di asimmetria informativa
Il fallimento di mercato
Il mercato fallisce quando non è in grado in maniera autonoma di soddisfare in modo indiscriminato i bisogni degli individui che ne fanno parte e il benessere di alcuni viene esaltato a discapito del benessere di altri.
Secondo quanto riportato sul sito della borsa italiana33, il mercato può definirsi efficiente nel momento in cui, tutti coloro che producono un bene o offrono un servizio e tutti i fruitori di un bene o servizio, godono di massimo benessere. Dispiace dire che questa situazione si ritrova solo nei libri scolastici quando diamo una definizione di concorrenza pura e perfetta, perché nella vita reale un mercato non massimizza mai il benessere di tutti gli operatori. Per quale motivo? Una delle cause, ne abbiamo già accennato, è l’asimmetria informativa. Questa informazione non distribuita equamente tra i soggetti determina un mercato non in linea con la massimizzazione dei benefici per tutti gli operatori. Che si tratti di mercati assicurativi, finanziari o del lavoro, l’informazione influenza notevolmente l’efficienza dei vari sistemi. Quindi il fallimento di mercato si verifica perché si viola una delle condizioni fondamentali per la realizzazione della concorrenza perfetta, cioè la perfetta informazione che assicura il verificarsi del benessere posizionandosi sull’equilibrio ottimo. Il fallimento di mercato è una conseguenza dell’asimmetria informativa. Quest’ultima produce un forte spreco di risorse che non ci sarebbe nel caso in cui ci fosse l’informazione perfetta.
Può comunque determinarsi una forma di equilibrio ma risulterebbe in tutti i casi un equilibrio non ottimo perché, sappiamo che, nella totalità dell’informazione potremmo disporre in un equilibrio migliore sotto l’ipotesi di piena informazione. Partendo dal presupposto che nel mercato vi sono una percentuale di operatori onesti e un’altra percentuale di disonesti, possiamo ben capire come l’equilibrio di mercato non può esistere. Il vantaggio informativo va a vincolare i connotati del contratto che si potrebbe stipulare tra colui che espone l’accordo (principale) e colui a cui viene proposto (agente). È assodato che se le parti avessero lo stesso vantaggio nella trattativa, non avrebbero l’input di riservarsi informazioni importanti riguardanti la stipula del contratto per averne un privilegio.
Il dato di fatto è che il soggetto che è a conoscenza di essere in una situazione sfavorevole, non avendo a disposizione gli elementi per contrarre un accordo che sia al 100% al suo vantaggio, deve sostenere degli ingenti costi. Anche se il mercato riuscisse a divulgare delle informazioni considerevoli, i costi per l’acquisto di dati rilevanti alla stipula del contratto dovrebbero ugualmente essere sostenuti. Un altro aspetto rilevante, che produce l’asimmetria informativa, riguarda l’esistenza di equilibri con razionamento. Secondo l’enciclopedia Treccani, parliamo di razionamento con riferimento a “una particolare forma di disequilibrio del mercato in cui chi domanda e chi offre un bene o un servizio non è in grado di realizzare la transazione in parte o per intero sulla quantità desiderata alle condizioni di mercato vigenti”. Di conseguenza il mercato reale è in una situazione di sottoutilizzazione delle risorse perché il mercato potenziale potrebbe sfruttare al meglio tali risorse. In condizioni di efficienza il razionamento è corretto automaticamente attraverso le variazioni naturali del prezzo ma in un mercato inefficiente non si può arrivare a questo delineamento automatico. L’asimmetria informativa comporta un fallimento di mercato che può impedire persino il sorgere di un bene che potrebbe essere scambiato soddisfacendo i bisogni della collettività.
Per ovviare alle inefficienze che l’asimmetria comporta è rilevante l’intervento da parte dello stato che ha il potere di scoraggiare i soggetti dall’ intraprendere delle azioni che potrebbero danneggiare la collettività e li incita a non avere comportamenti opportunistici. L’intervento dello stato nella letteratura economica è visto come un soggetto superiore capace di avere un comportamento paternalistico e basa le sue azioni su criteri di equità, o molto più semplicemente garantisce il soddisfacimento di bisogni futuri che l’individuo può avere e interviene affinché le sue necessità vengano soddisfatte perché gli individui molto spesso non pianificano il modo mediante cui soddisfare le loro esigenze future. Infatti tali teorie sono confutate dalla presenza di sistemi di previdenza sociale. In questi casi lo stato interviene là dove i soggetti non intervengono automaticamente a meno che non ci siano delle imposizioni. Un esempio banale è il finanziamento che i cittadini erogano al sistema sanitario anche se hanno un buon stato di salute, questo è un beneficio per altri soggetti. Naturalmente questo benessere avviene per via dell’azione coercitiva da parte dello stato.
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Le varie fattispecie di asimmetria informativa
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Informazioni tesi
Autore: | Alessia Rosita Magno |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università Telematica "E-Campus" |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Commercio |
Relatore: | Giuseppe Mattia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 97 |
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