Le TIC: uno strumento per facilitare l'accesso e la condivisione di informazioni nello sviluppo dell'agricoltura: Caso del Perù.
Il divario digitale in ambito rurale
Sono molti nella comunità internazionale, a credere nel potenziale delle TIC per favorire lo sviluppo, non solo in aree urbane, ma anche e soprattutto nelle aree rurali remote. In quelle aree dove si produce il cibo che nutre un mondo sempre più popolato.
Al World Summit on the Information Society nel 2003 e nel 2005, fu immediatamente chiaro ai partecipanti che i problemi da affrontare per superare la sfida del divario digitale vadano ben oltre la semplice tecnologia, questo in particolare in ambito rurale.
I problemi maggiori sono dovuti a: uno scambio di conoscenze inefficace, una cattiva gestione del contenuto informativo; alla mancanza di risorse umane informaticamente alfabetizzate e all`assenza di coordinamento tra le realtà rurali e le realtà istituzionali.
La comunità internazionale riconosce il divario digitale rurale come una sfida complessa. Tra i paesi e tra i diversi gruppi di persone all'interno dei paesi, vi è una grande disparità tra coloro che hanno un reale accesso alle TIC e le stanno usando in modo efficace, e coloro che non lo fanno.
Molti paesi, in particolare in Centro / Est Europa e nel Caucaso, affrontano sfide difficili per estendere la connettività in aree rurali. Tuttavia, essi si trovano ad affrontare molti ostacoli, come la necessità di imparare a utilizzare i vari mezzi di comunicazione e su come trovare o diffondere in modo efficace contenuti pertinenti.
Il fatto è che il divario digitale rurale non è solo legato alla tecnologia e alla connettività, ma è un problema dalle mille sfaccettature, ed include l’inefficace scambio di conoscenze e la cattiva gestione di contenuti informativi, così come la mancanza di risorse umane, le incapacità istituzionali, e la mancanza di sensibilità di genere. Anche se l'obiettivo di colmare il divario rurale trascende le tecnologie, le tecnologie sono gli strumenti usati a tal fine.
Molte soluzioni proposte non sono guidate da prove empiriche, da studi su come le persone utilizzano le tecnologie, ma dagli sviluppatori delle TIC e dai fornitori che si trovano di solito a grande distanza dai luoghi e dai contesti in cui i loro strumenti devono essere utilizzati. Colmare il divario digitale rurale richiede una comprensione di come le persone nelle diverse culture imparano ad utilizzare e applicare le TIC, l'accesso al quale è fondamentale per abbattere il divario. L‘accettazione acritica della tecnologia pone un onere significativo di apprendimento, uso e accesso da parte degli utenti. Molti rimarranno emarginati a causa di barriere linguistiche, genere, disabilità e l'alfabetizzazione, o perché vivono nelle culture orali. Il problema è come mettere la tecnologia a servizio delle esigenze di tali persone.
Il divario digitale rurale persisterà più a lungo, se gli utenti non saranno in grado di affrontare i problemi relativi allo scambio di conoscenze e ad un efficace assorbimento di queste.
Un forte agente di cambiamento consisterebbe nel mobilitare e sfruttare le conoscenze e le informazioni precedentemente inaccessibili in forma digitale, ma informazioni derivate dal contesto locale, o quantomeno adattate ad esso.
Questa strategia è stata inclusa ad esempio nel Programme for Bridging the Rural Digital Divide to Reduce Food Insecurity and Poverty, attraverso il quale l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) faciliterà una partnership globale per affrontare il divario digitale rurale.
In questo programma sono stati individuati otto fattori critici, di cui parlerò più avanti riguardo all’importanza della conoscenza, di cui tener conto per superare il divario digitale rurale.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Le TIC: uno strumento per facilitare l'accesso e la condivisione di informazioni nello sviluppo dell'agricoltura: Caso del Perù.
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Informazioni tesi
Autore: | Antonella Picarella |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze sociali per la cooperazione, lo sviluppo e la pace |
Relatore: | Stefania Pinci |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 67 |
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