Il ruolo della donna nel movimento pentecostale italiano contemporaneo

La prosperità del dopoguerra e il “baby boom”, il fenomeno demografico verificatosi dopo la Seconda Guerra Mondiale, diedero vita a un nuovo paradigma per le donne. Il modello domestico, quello che presentava la donna come “angelo del focolare”, a sua volta scatenò una reazione violenta da parte del movimento femminista che negli anni Sessanta iniziò a sfidare le definizioni convenzionali dei ruoli delle donne. Le femministe sollevarono la bandiera dei diritti individuali, di espressione personale e la libertà dai vincoli morali. Nella sua espressione più radicale, il femminismo ridicolizzò la domesticità.
Ciò ha avuto conseguenze catastrofiche per la cultura, le famiglie e, ironia della sorte, le donne stesse. La Chiesa assunse una posizione forte nei confronti di questi atteggiamenti, ma tale scelta generò quello che Ruth Tucker chiama “neofondamentalismo”, un movimento che nel tempo ha imposto limiti rigorosi su come una donna può agire nel regno di Dio. Alcuni autori del diciannovesimo secolo hanno iniziato a catalogare le opinioni che si sono sviluppate negli anni nei confronti delle donne, sia nella Chiesa sia nella società.

Dal dibattito moderno sono emersi quattro punti di vista. Essi sono noti rispettivamente come egualitarismo, complementarismo, patriarcato biblico e femminismo cristiano. Ognuno ha una visione altamente centrata sulla Scrittura. Il loro punto di controversia teologica riguarda, però, l'interpretazione biblica.
Gli egualitariani Essi credono che la Bibbia, correttamente interpretata, insegna la fondamentale uguaglianza dei credenti di tutti i gruppi razziali ed etnici e di tutte le classi economiche.11 La loro posizione si basa sull'interpretazione dei principi generali della Bibbia, cioè che uomini e donne sono ugualmente creati a immagine di Dio, ugualmente responsabili di peccato, ugualmente redenti da Cristo, ugualmente dotati dallo Spirito Santo per il servizio e ugualmente responsabili dell'uso dei doni che Dio ha dato loro. Essi affermano che il modo di fare e gli insegnamenti di Gesù hanno abolito i ruoli specifici dei sessi, sia nella Chiesa che nel matrimonio.

Uomini, donne e uguaglianza biblica è il documento redatto nel 1989 da alcuni leader evangelici a cui si accompagna la dichiarazione ufficiale dei cristiani biblici per l'uguaglianza (CBE). La dichiarazione definisce le loro motivazioni bibliche per la parità e l'applicazione nella comunità dei credenti e nella famiglia. Promuovono l'abilità individuale piuttosto che del genere, sostengono il ministero dei cristiani di tutte le età, etnie e classi socio-economiche. Gli egualitariani sostengono l'ordinazione delle donne e la parità dei ruoli nel matrimonio; su questi temi, però, essi sono più prudenti sia teologicamente che moralmente rispetto alle femministe cristiane.