Il contributo di Raymond Aron al pensiero politico

Aron ritiene che il ricorso alla spiegazione causale, se utilizzato con la dovuta cautela, sia essenziale per pensare politicamente: si diventa consapevoli della finitudine umana, del fatto che i fenomeni storici siano complessi e che si debba permettere alla libertà umana di dispiegarsi.

Compito dell’osservatore storico è, dunque, ricercare le cause di un evento e determinarne gli antecedenti.
Ci sono domande imprescindibili per chiunque si voglia addentrare nella ricerca: sul peso, sull’influenza da attribuire ai vari antecedenti, se vi siano responsabilità o colpe da imputare agli individui.
Per dare risposte, lo storico deve porre una ulteriore domanda: Che cosa “potrebbe” essere successo?
Aron riprende la distinzione weberiana fra conoscenza storica e conoscenza sociologica: alla sociologia e alle scienze sociali spetta il compito di individuare il generale, di ricostruire le regolarità dall’insieme dei fatti particolari, mentre alla storiografia spetta l’interpretazione di costellazioni uniche ed irripetibili.

Tali discipline si integrano e si supportano a vicenda e la sociologia svolge un compito preparatorio e di supporto alla ricerca storica.
Entrando più nello specifico, Aron, nella Introduzione traccia due tipi di causalità:
a. Causalità storica
b. Causalità sociologica

a) Questa prima forma di causalità comporta la misurazione (o il suo tentativo), del peso dei vari agenti causali, attraverso calcoli retrospettivi di probabilità.
Tenendo a mente che la spiegazione causale incorpora anche un irriducibile elemento di soggettivita’ ed e’, percio’, una spiegazione di parte, Aron individua quattro stadi di indagine atti a determinare il ruolo della causalita’ nel singolo evento storico.