Sindrome di Otello: uno sguardo nel labirinto della gelosia
Il delirio tra scoperta e rivelazione: l'Eureka nella psicopatologia
Abbiamo descritto la Wahnstimmung come la condizione di radicale spaesamento, perplessità, perdita degli abituali punti di riferimento, senso angoscioso di artificiosità. Ma la Wahnstimmung ha una natura paradossale e in apparenza contraddittoria, se da un lato il soggetto si trova e vive la condizione sopra descritta; dall'altro nello stesso contesto alcuni oggetti vengono percepiti con chiarezza come portatori di nuovo significato che rompe i consueti modi di intendere la cose e apre nuove prospettive, sulla propria identità e sulla propria posizione nel mondo. Come una vera e propria rivelazione (Fuchs, 2005 in Rossi Monti, 2008). Il soggetto nella condizione in cui tutto vacilla cerca più che mai un punto in cui aggrapparsi e lo trova spesso in un'idea. Tale idea appare in quel preciso momento come la «migliore soluzione possibile» (Pao, 1979, in Rossi Monti, 2008) è quella che quel soggetto, alla luce della sua storia personale e condizioni attuali, è riuscito ad escogitare in modo non consapevole per poter ristabilire un minimo senso di continuità del Sé di fronte al dissolversi delle categorie comunemente abitate. Così la persona trova una chiave di lettura per comprendere ciò che accade, le esperienze slegate che procuravano prima smarrimento e perplessità vengono ricondotte ad un unico denominatore. Attraverso la tessitura del delirio possiamo scorgere dietro queste esperienze un unico disegno che le rende elementi coerenti di un sistema che tende a divenire dal punto di vista logico sempre più serrato. Dati banali assumono il significato di eventi chiave, essi si collocano lungo la cerniera che salda l'aspetto fenomenico del mondo come appare e una dimensione nascosta che sta al di là dei fenomeni. Ciò che sfugge allo sguardo delle altre persone viene visto dal soggetto delirante che può cogliere le connessioni nascoste tra gli oggetti che si inseriscono all'interno di una rete di significato, la quale risulta significativa solo per lui. Conrad (1958) ha descritto in modo dettagliato il “vissuto di rivelazione o apofania”, ossia l'esperienza di vera e propria rivelazione nella quale tutto diventa improvvisamene chiaro, tutto trova un nuovo significato e riacquista un ordine; l'autore ne ha individuato e descritto la successione delle esperienze e la congerie di stati tipici della condizione di ingresso nel delirio:
-Trema: è lo stato caratterizzato da una condizione di grave minaccia e paura nei confronti di un pericolo imminente ma ancora imprecisabile, all'interno di un'atmosfera segnata dalla sospensione dei significati. In altre parole, si avverte un completo cambiamento nella percezione del mondo.
-Apofania: è lo stato in cui il soggetto imbocca improvvisamente una via d'uscita dalla condizione del trema. In altre parole, si assiste alla ricerca e la scoperta di nuovi o meglio dei veri significati. Con lo svelamento apofanico il soggetto entra nella dimensione della stabilità e della certezza, esso libera dall'insostenibile incertezza e apre alla certezza delirante (Conrad, 1958). Elemento caratterizzante la rivelazione nell'apofania è la sensazione che la nuova idea emersa alla coscienza permette di completare un quadro sino a quel momento incompleto, di dare un ordine. Ballerini (2008) si riferisce alle Percezioni Deliranti quali esperienze che costituiscono le pietre d'angolo del delirio, e sottolinea che la psicopatologia ha messo in luce come in tali esperienze vi sia l'atmosfera della chiamata, dei segnali rivolti al soggetto il quale sperimenta un vissuto di estrema passività di fronte al significato nuovo e strano che proviene dalle percezioni quale rivelazione di nuove verità fin lì nascoste (qualità apofanica del delirio) che si impongono alla coscienza come una sorta di Diktat.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Sindrome di Otello: uno sguardo nel labirinto della gelosia
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Informazioni tesi
Autore: | Daria Pernicano |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Palermo |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Francesco Di Maria |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 109 |
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