La struttura per scadenza dei tassi d’interesse e la teoria dell’immunizzazione finanziaria: Considerazioni

Si può ottenere invece una caratteristica intrinseca e più oggettiva di un'operazione se si cerca di non rispondere alla domanda “quanto essa consentirà di guadagnare” ma a “che tasso d'interesse si ricava dai capitali investiti”.
Pertanto, se esiste un valore di i maggiore di -1 per il quale tale R.E.A. risulti nullo, e questo valore è unico, allora esso viene detto tasso interno di rendimento (T.I.R.) dell'operazione.
Il metodo in questione è sicuramente molto utilizzato per dare una preferenza a più operazioni di investimento. Quindi, ne consegue, che l’investimento che dovesse risultare con il T.I.R. più elevato è quello al quale può essere dato il giudizio migliore.
Qualora, invece, il T.I.R. dovesse essere utilizzato per dare un giudizio circa le operazioni di finanziamento, in questo caso il finanziamento da preferire è quello che ha ottenuto il T.I.R. più basso.
Nella valutazione degli impieghi, il problema non sorge quando si deve dare una valutazione per mezzo del criterio del T.I.R. in sé, ovvero quando hanno una stessa struttura dei flussi di cassa, ma proprio quando questa struttura è diversa e dunque è necessario effettuare delle operazioni aggiuntive.
Siccome a noi interessa solo avere una nozione del T.I.R., (per avere una maggiore comprensione quando si parlerà della “struttura per scadenza dei tassi d’interesse”, ed in particolare quando incontreremo una “struttura per scadenza dei tassi di interesse appropriata”), il testo non andrà ad approfondire l’argomento in questione nelle diverse ipotesi. [...]