La compliance alla terapia in pazienti con Diabete di Tipo II
Il Coping nel Diabete
Nei pazienti diabetici lo stressor è rappresentato dalla malattia e da tutte le conseguenze che questa comporta: cambiamento dello stile di vita, richiesta di un adeguato esercizio fisico quotidiano, adesione ad una dieta prescritta, misurazione quotidiana del livello di glicemia, assunzione di farmaci in dosi e tempi stabiliti dal medico. È richiesto a questi individui di fronteggiare una situazione stressante che non si risolverà mettendo in atto un comportamento adeguato ma, per la sua cronicità, richiede piuttosto un adattamento continuo alle richieste e alle conseguenze fisiologiche, psicologiche e sociali. L’obiettivo in questo caso sarà la ricerca del benessere psicosociale e di un buono stato di salute, trovando un equilibrio intrapsichico e interpersonale accettabile tra le pressioni provenienti dall’esterno e quelle interne (Poerio et al., 2007). La gestione dello stress in diabetologia sembra essere fondamentale. Una review (Lloyd et al., 2005) sulla correlazione tra stress e Diabete, indica in che misura il sentimento di stress incide sull’adesione: se non gestito in modo ottimale può facilmente causare ansia e depressione che vanno ad incidere sull’energia individuale diminuendo il numero e il grado di attività di autocura necessarie per la gestione del Diabete. Numerose ricerche sono state effettuate per cercare di individuare una correlazione tra gli stili di coping e i risultati terapeutici. Risposte attive di coping, centrate sul problema, sono state associate a risultati migliori nell’autocura, mentre risposte centrate sulle emozioni hanno condotto a risultati peggiori (Lawson et al., 2005). Stili di coping passivo hanno mostrato bassi livelli di vitalità generale, salute mentale e fisica (Heijmans et al., 1999), mentre il coping attivo è stato collegato a migliore soddisfazione sulla salute (Rutter e Rutter, 2002) e a miglior controllo metabolico, misurato in base all’emoglobina glicosilata (Rose et al., 2002). Strategie di coping disadattive sono state associate a bassi livelli di adesione terapeutica (Peyrot et al, 1999). La Self-Efficacy e il problem solving sono risultati associati a comportamenti di autocura nell’adesione alla dieta prescritta e all’attività fisica (King et al., 2010). L’obiettivo da raggiungere in diabetologia risulta essere lo spostamento degli stili di coping verso strategie centrate sul problema, con l’aggiunta del sostegno sociale (Harvey e Lawson, 2009).
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La compliance alla terapia in pazienti con Diabete di Tipo II
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina Gavazzi |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia della salute, clinica e di comunità |
Relatore: | Cristiano Violani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 102 |
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