La qualità in azienda. Metodologie e principi per creare e gestire la qualità aziendale; considerazioni pratiche e riferimenti a casi aziendali di successo

Sebbene le prime considerazioni circa la qualità in ambito aziendale siano state di matrice americana, non si può non considerare il fondamentale contributo che seppe dare il Giappone. Fondamentale, a questo proposito, esprimere alcune considerazioni sulla situazione congiunturale vissuta dal Giappone nel periodo post-bellico.
L’economia giapponese, fino agli anni ’40 caratterizzata da un sistema produttivo improntato sull’offerta di beni a basso costo (e scarsa qualità), si troverà alle prese con le necessità di ricostruzione e riorientamento economico. La povertà di materie prime, il depauperamento causato dalla sconfitta in guerra ed i bombardamenti che avevano distrutto le fabbriche e le città erano fattori che accentuavano le difficoltà di ripresa.
Nonostante le molteplici avversità appena descritte, il Paese riuscirà a divenire un indiscusso protagonista dello scacchiere internazionale, leader nella produzione e modello nell’organizzazione. Per tutto il ventennio ’50-’70 il tasso di sviluppo medio annuo fu del 15%: il triplo di quello dell’occidente industrializzato. La bilancia commerciale fu mantenuta costantemente in attivo e già nel corso degli anni ’60 il
Giappone divenne la terza potenza economica mondiale dopo USA e URSS.
La particolare alleanza con l’ex nemico – gli Stati Uniti – trasformatosi in tutore politico garantì una condizione ideale per lo spettacoloso rilancio che consentì di ottenere con mezzi pacifici gli obiettivi che prima si cercò di perseguire attraverso la guerra.
La strategia seguita fu quella di lavorare le materie prime al fine di proporre prodotti sul mercato con un reale valore aggiunto, ponendo l’accento anche su un rapido sviluppo tecnologico.