Gli strumenti finanziari derivati: profili strutturali e funzionali.

Definizione di swap e principali tipologie Come rilevato più sopra, accennando a proposito delle origini storiche del contratto di swap, il suo schema tipico è quello dello scambio privato, su base negoziale, al di fuori dei mercati regolamentati.
Proprio il fatto di essere trattato esclusivamente over the counter, fa si che lo swap sia privo di una specifica disciplina legislativa e si presenti, quindi, nella sua essenza, come un contratto atipico. A livello normativo, l'unico riferimento è rinvenibile nell'art. 1, comma 2°, lett.g), del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (t.u.f.), che annovera tra gli strumenti finanziari "i contratti di scambio a pronti e a termine (swaps) su tassi di interesse, su valute, su merci, nonchè su indici azionari, anche quando l'operazione avvenga attraverso il pagamento di differenziali in contanti". Il legislatore, quindi, qualifica nominalmente il contratto di swap ma non ne indica la disciplina limitandosi, piuttosto, a porre in evidenza la peculiarità di essere accordi per "scambi futuri".
Dagli scarni riferimenti legislativi è impossibile dedurre una definizione unitaria di swap soprattutto se si pensa che questo nome fa riferimento ad una pluralità di operazioni finanziarie dalle strutture giuridiche estremamente diverse tra loro.
Con l'espressione swap, infatti, si individua un genus all'interno del quale rientrano più species individuabili a seconda del tipo di operazione che di volta in volta viene eseguita. Diverse species che, presentando notevoli differenze reciproche, sono state oggetto di analisi della dottrina, in particolare della letteratura economico-finanziaria, che si è sforzata di individuare quei tratti comuni che, quantomeno in linea approssimativa, consentano un reductio ad unum delle prassi finanziarie in questione. In tutte le sue diverse modalità di svolgimento, infatti, il contratto di swap viene eseguito sempre con la liquidazione delle differenze in maniera tale che, alla scadenza prefissata, solo una parte sarà debitrice nei confronti dell'altra. Per questo motivo, parte della dottrina definisce lo swap come contratto differenziale.