UN, DUE, TRE … START! Spunti montessoriani ed elementi di contesto in gioco per l'inclusione
Il contesto protesico: riflessioni e piccoli aggiustamenti coerenti con il metodo START ...
Come si è già detto precedentemente a proposito della classificazione ICF, l'ambiente può influenzare in modo positivo o negativo le prestazioni delle persone che vi si trovano. Poiché i bambini con ADHD hanno difficoltà di autoregolazione, risulta particolarmente opportuno “esternalizzare” le informazioni che regolano il comportamento; del resto, dato che le funzioni esecutive e l'autoregolazione che promuovono sono in via di sviluppo anche negli altri bambini della classe, predisporre ”un ambiente protesico” risulta utile e vantaggioso per tutti.
Affinché i bambini comprendessero progressivamente come utilizzare e implementare le proprie abilità e competenze necessarie per gestire un compito, ho impostato frequentemente gli interventi sulle cinque fasi previste dal metodo START:
- acquisizione di consapevolezza rispetto ad una difficoltà incontrata
- attivazione dei bambini rispetto alla possibilità di trovare una soluzione alla difficoltà incontrata,
- spiegazione di una strategia appropriata o costruzione di uno strumento di intervento,
- sperimentazione e messa alla prova della strategia o dello strumento,
- verifica a distanza dell'efficacia e del mantenimento della strategia proposta.
Poichè A. è restio a partecipare alle discussioni collettive e fatica a seguirle fino in fondo, spesso ho anticipato ad A. durante l'intervallo l'argomento che avrei proposto, per raccogliere le sue riflessioni e stimolarlo a poi prendere parte alla discussione collettiva, a volte facendomi sua portavoce, legittimando e valorizzando così i suoi pensieri e fornendogli un aggancio per riorientare la sua attenzione al lavoro collettivo. Il focus degli interventi condotti con questa modalità è stato per lo più il mantenimento dell'attenzione su un compito dato o su un'attività richiesta, cui si è aggiunto, sebbene in modo marginale, l'avvio del compito.
Dopo aver stimolato un confronto tra i bambini sull'attenzione, a partire da episodi concreti verificatisi durante le lezioni o giocando ai giochi che stavo via via proponendo, indagando sul significato e l'importanza di stare attenti durante le lezioni, sulle diverse modalità di prestare attenzione richieste da compiti diversi e aver aiutato i bambini a legittimare i momenti di distrazione, esplorando anche dove andasse la loro mente nei momenti di deconcentrazione, li ho invitati a ricercare le cause di questi e le modalità di ciascuno per "riagganciarsi" all'attività che si stava svolgendo intorno a loro.
Dopo la condivisione collettiva di quanto emerso e del significato stare attenti quando si segue una spiegazione o una discussione, le insegnanti hanno presentato e consegnato loro la griglia di automonitoraggio che avevo predisposto. Per aiutare i bambini a prendere familiarità con l'automonitoraggio, le insegnanti hanno stabilito con i bambini che da quel momento fino alla fine dell'anno scolastico si sarebbero interrotte ad intervalli inizialmente di circa 15 - 20 minuti, più lunghi in seguito, e avrebbero chiesto loro di compilare la tabella, che sarebbe rimasta strettamente personale. Inoltre, per agevolare i bambini a riconnettersi con il resto del gruppo a seguito di un calo di attenzione, ho fornito ad A. e ad altri quattro bambini, che dalla discussione iniziale e dalle osservazioni delle insegnanti erano risultati essere più poveri di strategie, un'infografica che fornisse loro delle indicazioni in proposito e fosse uno stimolo all'autoistruzione.
Dopo questa indagine preliminare, ho esplorato con i bambini e le insegnanti i domini proposti dal modello, per ricercare in ognuno di essi elementi facilitanti al mantenimento dell'attenzione o per strutturarli affinchè potessero svolgere un'azione di scaffolding per l'attenzione mantenuta.
Questo brano è tratto dalla tesi:
UN, DUE, TRE … START! Spunti montessoriani ed elementi di contesto in gioco per l'inclusione
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Daniela Nebuloni |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Master di I livello in “Didattica e psicopedagogia per alunni con disturbo da deficit d’attenzione/iperattività” |
Anno: | 2019 |
Docente/Relatore: | Gianluca Daffi |
Istituito da: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 106 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi