La lingua inglese nella scuola primaria: Children with special needs
Il contatto precoce con la lingua straniera
Parlando dell’apprendimento/insegnamento delle lingue straniere ci sono tante domande da porsi e tanti fattori da tenere in considerazione. Un aspetto riguarda l’età ideale per l’apprendimento di una lingua diversa dalla lingua madre. L’importanza di iniziare l’apprendimento di una lingua in età precoce è ormai consolidata da diversi contributi teorici. Balboni ci indica i benefici che comporta l’introduzione dello studio di una lingua straniera nella scuola primaria o anche prima. “La presenza di due lingue nel cervello porta a un arricchimento cerebrale” (Balboni, 2002, p.159). Il parere che la precocità di una lingua straniera potesse interferire in modo negativo sulla lingua madre è ormai superato. Grazie a numerosi studi sappiamo oggi che bambini bilingui sono più flessibili nell’apprendimento linguistico e possiedono capacità metalinguistiche più sviluppate (Pinter, 2006).
E. Lenneberg fu il primo, nel 1967, a indicare l’età ideale per l’apprendimento linguistico (Balboni, 2002; Freddi, 1990; Mazzotta, 2002; Pinter, 2006). Con la sua teoria, la Critical Period Hypothesis (CPH), individua il periodo fino alla pubertà come quello più adatto all’apprendimento di un’altra lingua. L’età ottimale per l’apprendimento delle lingue, sia quella materna sia quelle straniere è dai primi anni fino alla pubertà. Il bambino, in quegli anni, dispone di una maggiore plasticità cerebrale ed è più aperto verso ciò che risulta nuovo. Il periodo critico per l’apprendimento del bambino è irrepetibile e si distingue per la rapidità di acquisizione e una accentuata sensibilità fonetica (Balboni, 2002). Questa teoria è ormai convalidata da attendibili ricerche. I bambini sono più sensibili ai suoni e ai ritmi di un’altra lingua. Inoltre sono più aperti e meno imbarazzati a parlare un’altra lingua e quindi non hanno paura di sbagliare. Questo non significa certamente che in età adulta non è possibile acquisire una buona conoscenza di una lingua straniera. Gli adulti adoperano delle strategie diverse e a volte anche più efficaci per apprendere una lingua (Pinter, 2006).
Un ulteriore beneficio dell’apprendimento precoce della lingua riguarda l’interdipendenza linguistica. Lo studioso J. Cummins, con la sua metafora dell’iceberg dimostra le conseguenze positive dello studio di una lingua straniera sulla lingua materna (Balboni, 2002). L’apprendimento di una lingua straniera influisce sulle conoscenze e abilità che riguardano la propria lingua e sulle competenze linguistiche in generale.
Per l’apprendimento di una nuova lingua, la scuola primaria assume un ruolo determinante: spesso presenta il momento di un primo impatto con la lingua straniera, nonostante l’aumento di percorsi didattici già a partire dalla Scuola dell’Infanzia. Nella situazione di molti alunni in Italia, tuttavia, l’apprendimento della lingua straniera non è una “necessità” immediata poiché non avviene in un contesto naturale per il bambino che apprende. Il contatto precoce con la lingua straniera, e nel caso specifico italiano si parla della lingua inglese, è comunque fondamentale e la sua introduzione nella scuola di base indispensabile.
Visti i benefici di un accostamento precoce alla lingua straniera, la glottodidattica specifica di questa fascia d’età merita un ulteriore approfondimento. Come rileva Balboni (2002), ai bambini non si “insegna” una lingua, ma essi vengono guidati nel processo che accompagna la scoperta delle lingue. Una didattica per bambini deve rispettare alcuni aspetti, facendo riferimento alla letteratura sulla glottodidattica per bambini nell’età tra i due e i dieci anni. A differenza dell’apprendimento della lingua madre, che avviene in modo naturale e fa parte del processo di crescita, la lingua straniera deve presentare una particolare motivazione per gli apprendenti. I bambini, anche molto piccoli, sono motivati perché sono affascinati dalle attività o magari dall’insegnante o semplicemente perché piace loro la lingua. Per gli insegnanti di lingua straniera nella scuola primaria è fondamentale motivare gli alunni e rendere la lezione attraente (Pinter, 2006).
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La lingua inglese nella scuola primaria: Children with special needs
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Informazioni tesi
Autore: | Esther Unterholzner |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Scienze dell'Educazione |
Corso: | Scienze della Formazione Primaria |
Relatore: | Martin Solly |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 141 |
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