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Identità in viaggio - Le rappresentazioni della vita in Italia dei giovani immigrati

Il concetto di migrazione

Essendo il tema che ricorre in ogni parola del mio scritto, a titolo introduttivo mi rifaccio nuovamente al dizionario di Fabietti e Remotti. Le migrazioni, ovvero gli spostamenti di gruppi o intere popolazioni, oppure di individui a titolo indipendente ma provenienti da una stessa area geografica ed etnica, si possono classificare in molti modi: in rapporto al tempo (temporanee o permanenti); in rapporto allo spazio geopolitico (interne al paese o internazionali); in rapporto al motore storico-politico: possono allora essere spontanee, organizzate o coatte, oppure ancora attrattive o repulsive.
Le migrazioni avvenute in epoche arcaiche, antiche o moderne non posso essere assimilate all’attualità. L’espansione delle popolazioni elleniche nel bacino del Mediterraneo, la tratta schiavista degli africani, il popolamento delle Americhe e dell’Australia a partire dall’Europa ed altri esempi sono avvenuti in contesti profondamente differenti da quello attuale. Quest’ultimo è essenzialmente caratterizzato dalla velocità dei mezzi di trasporto e di informazione, che ha portato a due importanti conseguenze: la generalizzazione del fenomeno migratorio; lo spostamento dal criterio di prossimità geografica a quello economico, dalle aree povere a quelle benestanti. Le migrazioni contemporanee sono per la maggior parte legate all’industrializzazione ed al passaggio dall’economia di sussistenza all’economia monetaria; vi sono però anche migrazioni determinate da problemi politici (rifugiati); Belshaw cita anche la possibile ricerca del cambiamento e di uno stile di vita più “moderno”.
L’Europa in tutto questo si trova in una posizione particolare, in quanto a partire dal secondo dopoguerra è diventata una delle principali mete di immigrazione dopo aver conosciuto nel precedente secolo e mezzo forti correnti di emigrazione.
La complessità interpretativa dei fenomeni migratori non è dovuta solo alla molteplicità delle sue possibili cause, ma anche al fatto che: “gli effetti non cessano di oltrepassare le cause, di retroagire su di esse ed anche di produrle; si può dire anche che il risultato codetermina e manipola ciò che lo genera” (Gaude, cit. in Fabietti e Remotti 1999, pag.476).
Trovo che questa riflessione sia particolarmente importante e ci ritornerò nel corso del lavoro, poiché riassume bene molteplici dinamiche che si creano nella dialettica tanto pratica quanto simbolica del rapporto dell’immigrato con il paese di origine.
Questa complessità del fenomeno si riflette però in una molteplicità di modelli esplicativi, tutti parziali e perciò inadeguati se visti come unica prospettiva:
- l’approccio demografico tende a dare un resoconto di esso in termini contabili;
- altri autori hanno posto l’accento sul ruolo funzionale che le migrazioni contemporanee dalle realtà agricole periferiche a quelle industriali hanno nel riprodurre e perpetuare il sistema capitalistico;
- un altro modello esplicativo applicato all’analisi delle migrazioni dai contesti rurali a quelli urbani vuole farne un semplice processo di detribalizzazione: a ciò alcuni autori (Mayer, 1962) rispondono che gli individui possono alternare comportamenti tribali a comportamenti urbani a seconda delle necessità, e si può persino assistere a rafforzamenti del sistema tribale in situazioni migratorie;
- alcune teorie psicosociologiche, criticate soprattutto da Amselle (1976), indulgono ad un’ideologia reificante secondo cui alcune etnie avrebbero insita “la propensione a migrare” ed altre no.
L’autore sottolinea invece l’importanza essenziale di una prospettiva storica sulla migrazione, la quale va vista come precisa risposta di una specifica società alla situazione che si trova ad affrontare.
Un’ulteriore prova di ciò, ove ce ne fosse bisogno, sono le vere e proprie reti migratorie organizzate nelle società di emigrazione. Sempre Amselle parla della migrazione come un cambiamento non tanto nello spazio, quanto nella condizione sociale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Identità in viaggio - Le rappresentazioni della vita in Italia dei giovani immigrati

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Informazioni tesi

  Autore: Elisabetta Ranghino
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Scienze e tecniche psicologiche
  Relatore: Simona Taliani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 148

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