Pubertà e anoressia mentale. Una lettura psicoanalitica

All’interno del funzionamento psichico Freud inserisce il suo modello evolutivo, considerato il periodo più importante per lo sviluppo psichico dell’individuo. Nelle opere di Freud non ci sono particolari riferimenti all’adolescenza, la quale, invece, viene considerata come un momento nel quale si ripropongono le vicende pulsionali infantili, nonostante sia una tappa importante dello sviluppo psichico e sessuale dell’individuo. Ci sono dei cambiamenti, secondo Freud, che avvengono con la pubertà, che comportano l’arrivo dei processi di sperimentazione, riorganizzazione e integrazione del proprio sviluppo psicologico in un nuovo contesto di maturità sessuale fisica. Prima delle maturità sessuale del corpo, i desideri e le fantasie prepuberali vengono accettati, ma poi questi stessi desideri e fantasie con l’inizio della pubertà, danno vita ad un nuovo significato incestuoso (Laufer, M. E., & Laufer, M., 1984).

I Laufer confermano le tesi formulate da Freud (1905; 1919): il superamento del complesso edipico nell’infanzia non è concluso nella pubertà, ma l’individuo, nell’adolescenza, continua a sperimentarsi, tenendo sempre a cercare e a creare nuovi compromessi con quello che sente nella fase adolescenziale. Nello specifico tutti i desideri e pulsioni che sono stati vissuti nell’infanzia, e con l’avvento della pubertà acquistano un nuovo significato, un significato che non sempre è accettato: se nell’infanzia il desiderio verso la madre e il desiderio di uccidere il padre vengono accettati, in adolescenza non possono più essere accettati perché si acquisiscono un significato incestuoso (Laufer, M. E., & Laufer, M., 1984). Disinvestendo il genitore del sesso opposto dai propri impulsi di piacere e riappacificandosi con il genitore dello stesso sesso (con la liberazione dal suo potere e dalla sua idealizzazione) si verifica la scelta dell'oggetto d'amore esterno. Pertanto, è evidente come per Freud l’adolescenza è un momento importante nello sviluppo dell’individuo e, seguendo il suo pensiero, è importante evidenziare che ciò che avviene nella fase adolescenziale è determinato dalle esperienze infantili (Bazzani, 2008). I Laufer confermano che in adolescenza non si può più tornare indietro, in quanto vi è l’integrazione di desideri sessuali e di identificazioni edipiche in un’identità sessuale irreversibile. La prima funzione evolutiva che i Laufer attribuiscono all'adolescenza è il raggiungimento di un'organizzazione sessuale definitiva che include i genitali fisicamente maturi nella rappresentazione del corpo. È solo durante l’adolescenza che i desideri si mettono alla prova, in quanto la persona presenta genitali maturi, trovando un compromesso per difendere l’identità sessuale della persona (Laufer, M. E., & Laufer, M., 1984).

Secondo Freud, sessualità e fantasia sono strettamente legate tra loro. Nelle fantasie vi è un ritorno delle tendenze infantili assieme alle trasformazioni e alle pulsioni della pubertà. Nella pubertà, le fantasie hanno un nuovo significato rispetto all'infanzia e l'adolescente deve trovare nuovi oggetti attraverso i quali soddisfare i propri impulsi, la fantasia masturbatoria centrale e le esigenze del Super-io e dell'Ideale dell'Io (Laufer, M. E., & Laufer, M., 1984). È importante ricordare che uno dei perni della teoria freudiana sullo sviluppo della psicosessualità è rappresentato dal fatto che essa si svolge in due tempi: per cui tra la sessualità infantile e adulta si colloca la fase di latenza, caratterizzata dalla rimozione della sessualità infantile (Nicolò, & Ruggiero, 2016). La soddisfazione dei propri impulsi, durante l'infanzia, può avvenire utilizzando il proprio corpo o un oggetto. Attraverso la masturbazione e le proprie fantasie il bambino rivive la relazione con la madre gratificante. Dopo aver superato il complesso di Edipo, le fantasie, gli impulsi e i desideri infantili saranno giudicati dal Super-Io come accettabili o meno. Con la risoluzione del complesso di Edipo, inoltre, viene fissata la fantasia masturbatoria centrale (Laufer, M. E., & Laufer, M., 1984), la quale permette di sperimentare pensieri, sensazioni o soddisfacimenti indagando quali sono accettati dal Super-io o quali non possono far parte dell’immagine che l’individuo ha di sé come corpo sessualmente maturo. Gli Autori considerano la crisi adolescenziale come l’episodio conclusivo della separazione dal corpo materno. L’individuo rinuncia gradualmente all’idea di un soddisfacimento dei bisogni libidici da parte della madre, che avviene grazie alla fantasia nella masturbazione. Le fantasie di masturbazione durante l'adolescenza agiscono di solito come un'attività autoerotica, che aiuta a integrare le fantasie regressive, ossia quelle fantasie preedipiche, come ad esempio quelle che riguardano la fusione con la madre, come parte dello sforzo per raggiungere il dominio genitale. Le fantasie edipiche dell'adolescente possono essere consce, ma in una forma mascherata. Alcuni adolescenti sperimentano la masturbazione o le fantasie come una perdita di controllo del corpo o come sottomissione passiva a una forza dentro di loro sulla quale si sentono impotenti (Laufer, M. E., & Laufer, M., 1984).