La guerra in Vietnam

L’inizio della guerra aerea porto velocemente a un drastico cambiamento anche della guerra di superficie. Per proteggere le basi aeree americane contro le previste rappresaglie comuniste all'operazione” Rolling Thunder” verso la fine di febbraio il generale Westmoreland chiese che i marine sorvegliassero la base di Da Nang ma l’ambasciatore Taylor avvertì che l'introduzione di unità combattenti statunitensi avrebbe portato a superare uno spartiacque di una certa importanza e avrebbe potuto indebolire la spinta dell’esercito sudvietnamita a combattere lasciandone l’onere agli americani. Pochi altri considerarono l’azione una svolta decisiva il coinvolgimento sembrava cosi limitato che non generò nessun dibattito serio. L’8 marzo 1965 sbarcarono i primi due battaglioni di marine sulla spiaggia di Da Nang e ben presto si palesarono le conseguenze di tale azione. Verso la fine del mese il generale Westmoreland chiese l’invio di due divisioni dell’esercito americano, preoccupato di un eventuale attacco nemico contro il fiacco apparato militare sudvietnamita e altresì convinto che solo una significativa presenza di unità combattenti degli Stati Uniti avrebbe impedito il crollo del governo di Saigon,
Gli Stati Maggiori riuniti della Difesa appoggiarono entusiasticamente la richiesta e avallarono l’offensiva così che, di fronte a questo nuovo avvertimento sulla imminente fine di Saigon, l'amministrazione Johnson fu obbligata a considerare nuovamente le alternative. Il 20 aprile 1965, a Honolulu, il segretario di Stato McNamara incontro diversi alti consiglieri, tra cui l’ambasciatore Taylor, i generali Weastmoreland e Wheeler, l'ammiraglio Sharp, per valutare la strategia americana. Westmoreland premeva per un’offensiva e dato che i soli bombardamenti non avrebbero consentito di raggiungere gli obiettivi prefissati, il gruppo concluse che erano necessarie le truppe da combattimento statunitensi per evitare la sconfitta del Vietnam del Sud, sperando che l’azione congiunta di Rolling Thunder e di unità di terra avrebbe convinto i nordvietnamiti dell’impossibilità di una loro vittoria militare.