La correttezza delle determinazioni del P.m. in ordine all'esercizio dell'azione penale: il principio di obbligatorietà dell'azione penale.

Negli anni del processo di unificazione politica della penisola italiana il codice piemontese del 1859, influenzato fortemente dalla codificazione francese, fu esteso per tappe successive ai diversi territori annessi. Grazie soprattutto all’opera di Pisanelli tale codice, il cui testo definitivo fu promulgato il 26 novembre 1865, fu esteso all’intero territorio nazionale diventando il primo codice di procedura penale italiano con vigenza dal 1^ gennaio 1866. Si trattò di una legislazione che per la prima volta si preoccupò di temi che, fino a quel momento, non erano stati toccati né particolarmente sentiti quali i diritti dell’imputato ovvero la libertà personale, anche se -a conti fatti- ancora non si poteva compiutamente parlare di un sistema organico di garanzie.
In effetti già nei primi anni di vigenza del nuovo testo cominciarono i lavori per una sua totale revisione dal momento che molte erano le spinte a favore di un corpus legislativo maggiormente liberale e soprattutto lontano dalle ideologie legate al codice napoleonico.