La rappresentazione della Spagna nel cinema contemporaneo: aspetti estetici, semiotici ed economici

In questo senso, il cinema creerebbe turismo. O forse è il turismo che, conscio delle nuove potenzialità assunte dalla macchina da presa, aiuterebbe, sosterrebbe e, in qualche modo, orienterebbe i percorsi e le scelte delle destinazioni turistiche.

Credo che i due aspetti siano complementari: al centro sussiste sempre la volontà di attrarre qualcuno verso qualcosa. E’ inevitabile che la più immediata relazione tra un film, o una produzione cinematografica, e il territorio in cui viene girato provochi delle ricadute economiche dirette e indirette sul territorio prescelto (dai punti di vista occupazionale, sull’indotto e sui servizi), a cui va aggiunta la significativa tendenza a veicolare attraverso i fotogrammi un’immagine positiva della destinazione; in tal modo, la location diventa una meta turistica.

Alla domanda "Perché i film (e i programmi televisivi) inducono turismo, trasformano cioè un luogo in una destinazione (come hanno fatto in passato, e continuano a far tuttora anche le opere letterarie)", non è immediato rispondere; a lungo si è pensato che fosse semplicemente perché in alcuni di essi si vedevano dei bei paesaggi che la gente aveva voglia di visitarli poi di persona. Risposta tanto banale quanto esaustiva del fenomeno.

In realtà, il fenomeno è più complesso ed ha a che fare anche con il "come" i luoghi vengono trattati nel prodotto cineaudiovisivo, i temi del film, le sequenze, le relazioni tra i personaggi: in una parola, è la magia del film nel suo complesso che rende appetibile turisticamente il set. Non si realizzano film per promuovere il turismo, questo è opportuno sottolinearlo; ciò avviene, e non sempre, quando il film, in tutti i suoi elementi, ha successo. Ha successo nel senso che si tratta di una "soft sell" ("vendita morbida") del luogo, in grado di far appello non solo ad elementi razionali, ma anche e soprattutto a quelli emozionali.

Cinema e turismo. Due mondi così differenti. Il primo è stato definito "l’industria dei prototipi" perché ogni opera è sempre diversa dall’altra; il secondo, invece, può mettere a sistema una serie di meccanismi seriali identici ad ogni latitudine. Ma la nuova ed allettante prospettiva di sviluppo e di valorizzazione di un territorio avviata dal cinema comporterebbe la capacità da parte dei professionisti coinvolti sia da una parte sia dall’altra di armonizzare e far incrociare le esigenze di due industrie apparentemente così diverse. Perché, come esiste un circuito culturale e paesaggistico che lega, riportando un esempio nostrano, il neoclassico al Veneto o il tipico romanico di Puglia, o in campo letterario i luoghi manzoniani o in quello musicale i luoghi verdiani, così ormai si possono tracciare percorsi che accontentino gli appassionati di Visconti, Fellini, De Sica o Monicelli, o di altri autori/registi meno noti. Si vede al cinema, e viene la voglia di andarci… Ecco il senso del cosiddetto "cineturismo". Tale termine si riferisce ad una specifica forma di turismo di chi si reca in visita alle location cinematografiche e televisive, i luoghi, cioè, utilizzati come set per le riprese. E, se in un film sono ripresi musei e monumenti storici, tanto di guadagnato per il turismo culturale: esso, infatti, intende riscoprire la natura tipica di un luogo attraverso la valorizzazione del patrimonio artistico e storico.

Una tendenza in continua crescita a tal punto che, sulla spinta delle scelte di marketing territoriale, molti tour operator e agenzie di viaggio si sono specializzate nell’offerta di visite guidate alle mete dove sono state girate scene divenute poi famose. Essi rappresentano tutt’oggi i principali promotori di questo fenomeno, anche se occorre ricordare che tutto nasce dalla spontaneità degli spettatori i quali, senza alcun tipo di offerta turistica, decidono volontariamente di visitare quei luoghi che al cinema o in Tv hanno stimolato la loro curiosità. Il cineturismo, pertanto, è considerato un fenomeno turistico di promozione e valorizzazione del territorio, ma non sono da sottovalutare nemmeno le implicazioni antropologiche, sociali e culturali di questo tema, che coinvolgerebbe probabilmente anche i grandi temi dell’identità, della cultura e della modernità.