L'implementazione del SISTRI nella tracciabilità dei rifiuti: vantaggi e criticità

I codici CER servono per identificare i rifiuti nel Modello Unico di Dichiarazione am-bientale (MUD), da presentare ogni anno alla Camera di Commercio, da parte dei soggetti indicati nell’articolo 189 del d.lgs.152/2006. Questo catasto assicura un quadro conoscitivo dei rifiuti prodotti, infatti il MUD va presentato entro il 30 aprile di ogni anno, riferito ai rifiuti dell’anno precedente, al fine di una più efficace pianificazione delle at-tività di gestione degli stessi. Il ritardo nella raccolta delle informazioni (l’ISPRA riesce ad elaborare un quadro conoscitivo dei rifiuti due anni successivi alla loro produzione) è stato uno dei motivi che ha spinto il Ministero dell’ambiente a istituire il SISTRI, per ottenere in tempo reale i dati, al fine di programmare le attività necessarie nel momento in cui sorge un problema. In questo capitolo sono analizzati gli adempimenti che a cui erano tenute le aziende (ora obbligate ad aderire al nuovo sistema telematico) e sono, ancor oggi, tenute quelle aziende che non rientrano tra i soggetti obbligati ad aderire al SISTRI.
Il catasto dei rifiuti fu istituito dalla legge del 9 novembre 1988, n.475, integrata dalla legge 70/199433 e infine disciplinato dalla legge 152/2006 e successive modifiche. La legge 70/1994 stabilisce che con successivo decreto del presidente della repubblica sia-no definite le norme che regolamentano il MUD: i termini per la presentazione e gli ob-blighi di dichiarazione e comunicazione.
Il modello che devono adottare le aziende per dichiarare i loro rifiuti è fissato da un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che può essere modificato nel corso degli anni. Un ultimo aggiornamento si è avuto con il D.P.C.M. del 27 aprile 2010 che ha modificato la modulistica rispetto a quanto previ-sto dal d.p.c.m. 2 dicembre 2