Fit Regolatorio nella comunicazione politica

La scienza politica si differenzia dalla filosofia politica poiché la prima, ricerca i “fondamenti empirici delle sue prescrizioni”(Veca, 1998, pag.23) mentre la seconda dona un contributo a livello teorico e conoscitivo, infatti, essa si interroga sulle condizioni della buona convivenza e sull’autorità di uno specifico apparato decisionale. Secondo Salvatore Veca, la filosofia politica è un “prolungamento del senso comune” (Veca, 1998, pag.24); gli argomenti e le teorie filosofiche sono “risposte costruttive alle sfide dell'incertezza” (Veca, 1998, pag.23); il cui migliore esito consiste spesso nel suggerire “modi alternativi di guardare le cose”(Veca, 1998, pagg.22-23). Pochi sono in grado di dare vita ad una politica vera e propria, tutti sono in grado di giudicarla. L’Orazione di Pericle evidenzia: la discussione non e' un ostacolo per l'azione politica, ma e' la premessa indispensabile per agire con saggezza (Veca, 1998, pag.32).Questa premessa mette in risalto l’importanza degli studi empirici-spermentali, delle discussioni ed infine, dei confronti tra persone in politica. Il modo di comunicare e veicolare i messaggi politici diventa questione predominante, in quanto, essi non sono oggetto di filosofia politica e quindi di mera teoria ma, diventano vera e propria Scienza Politica. La prima indagine sperimentale, oggetto di questo elaborato, unisce il contributo dei Ragionamenti Controfattuali alla teoria del Fit Regolatorio. Ogni persona è molto spesso alle prese con pensieri contorti su ciò che sarebbe potuto accadere, di cosa potrebbe in futuro succedere se si comportasse in un determinato modo, di cosa avrebbe potuto avere o infine, di come poteva essere una situazione se gli eventi avessero preso una piega diversa da quella che in realtà si è vissuta e soprattutto si è manifestata nella realtà. Questo fenomeno, negli ultimi 25-30 anni, è stato definito proprio con il termine controfattuale, esso ha generato una grande quantità d’interessanti studi e sperimentazioni. Per una rassegna dettagliata si veda Miller, Turn - Bull e McFarland, 1990; Roese, 1997; Mandel, Hilton e Catellani, 2005. Particolare e fondamentale contributo ad esempio lo ritroviamo in Kahneman e Miller, 1986; Miller e Gunasegaram, 1990; Wells e Gavanski, 1989; essi in diversi modi hanno dato particolare attenzione alla relazione che s’instaura tra le emozioni e i Ragionamenti Controfattuali, in particolar modo, il collegamento tra emozioni di biasimo, rammarico e senso di colpa che puntualmente si ripresentano in ogni individuo influenzando i comportamenti e le prese di decisioni successive. Ai giorni nostri, la visibilità e la credibilità di un personaggio politico si misura attraverso le parole da lui stesso pronunciate, soprattutto quelle formali, ufficiali ed infine, quelle di propaganda elettorale.