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Nevipe: i Rom e la stampa locale pisana

Il caso ex-ittiogenico: l'esclusione da "Le città sottili"

Come primo caso di analisi, affrontiamo un fatto accaduto nella notte tra il 12 e 13 gennaio 2008. Una rissa scoppiata nel campo di Coltano e proseguita all’interno di un edificio sito in Viale D’Annunzio, all’ingresso di Marina di Pisa, prima adibito a Centro Ittiogenico e trasformato poi in residenza atta ad ospitare alcune famiglie seguite dai servizi sociali del Comune di Pisa. Nell’episodio sono coinvolte una trentina di persone tutte domiciliate presso il campo, molte delle quali partecipano al progetto Le Città Sottili. Il 14 gennaio entrambi i quotidiani danno grande risalto alla notizia che conquista la prima pagina, occupandola completamente nel caso de La Nazione. I titoli sono molto simili tra loro, «Notte di sangue, coltellate tra nomadi» per Il Tirreno e «Notte di botte e spari tra nomadi» per La Nazione, e in entrambe notiamo l’utilizzo del termine nomade per indicare i protagonisti dell’avvenimento, nonostante, come si è detto, anche se negli articoli non ne viene fatta menzione, la maggior delle persone coinvolte partecipasse al programma comunale di inserimento abitativo rivolto ai rom ed è ragionevole supporre che per molti di loro la condizione nomade non fosse conseguenza di una precisa volontà.

Il nomadismo rimane l’unica caratteristica, insieme alla nazionalità, a contraddistinguere i giovani che prendono parte agli scontri: a fronteggiarsi sono due feroci bande di macedoni e kosovari, armate fino ai denti, dei cui appartenenti non sappiamo ad esempio se sono incensurati o che professione svolgano. Data la particolare tipologia di fatto raccontato, la narrazione è dominata dagli atti di violenza, anche se La Nazione in alcuni punti si sofferma eccessivamente su dettagli cruenti, quando ad esempio parlando di un ragazzo ferito durante la collutazione lo descrive così «un giovane rimasto a terra sanguinante.
Qualcuno lo ha sfregiato a una guancia con una coltellata», forse a voler sottolineare la particolare efferatezza dell’accaduto e dei protagonisti. Il giorno successivo la notizia compare nuovamente sui giornali grazie ad un intervento dell’Assessore alle Politiche Sociali Carlo Macaluso che, condannando quanto accaduto, rende nota la volontà di escludere dal progetto Le Città Sottili tutte le persone coinvolte. Se da una parte Il Tirreno il giorno 16 decide di non trattare più la vicenda, La Nazione apre col titolo «Incubo Rom. In città torna la paura».

Nelle prime due pagine interne, la rissa diventa il pretesto per parlare più in generale della questione rom a Pisa come un problema generalizzato e diffuso, con toni decisamente allarmistici. Al pezzo principale che riassume il fatto e riporta le dichiarazioni di Macaluso, sono affiancati da un lato 2 colonne laterali in cui viene fatta una mappatura delle baraccopoli presenti in città, che si sarebbero moltiplicate grazie ai nuovi arrivi dai paesi dell’est, in particolare dalla Romania, dall’altra un box di approfondimento con statistiche sulla presenza rom prodotte dalla Società della Salute e un ultimo riquadro in cui sono riportate le dichiarazioni di un esponente di Alleanza Nazionale che chiede un’assunzione di responsabilità da parte del Comune sui metodi di selezione dei partecipanti a Le Città Sottili. Fa da cornice un piccolo articolo di cronaca giudiziaria, con protagonista un cittadino rumeno, che sembra voler confermare la pericolosità dell’invasione annuncita come imminente.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Nevipe: i Rom e la stampa locale pisana

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Marche
  Tipo: Tesi di Master
Master in Master di primo livello in gestione dei conflitti interculturali e interreligiosi
Anno: 2010
Docente/Relatore: Ilaria Possenti
Istituito da: Università degli Studi di Pisa
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 67

FAQ

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