Economia dei cambiamenti climatici e Carbon Capture and Storage

Come affermato in precedenza esistono numerose tecniche che possono essere utilizzate per la diminuzione di CO2 nell’atmosfera. Le principali sono:
- Riduzione nel consumo di servizi energetici;
- Aumento dell’efficienza nella conversione o nell’utilizzo dell’energia;
- Passaggio a combustibili low-carbon, come ad esempio il gas naturale invece del carbone;
- Potenziamento delle tecniche di assorbimento di CO2 (riforestazione);
- Utilizzo di risorse a basse emissioni di monossido di carbonio, come le energie rinnovabili o il nucleare;
- Cattura e stoccaggio della CO2 proveniente dall’uso di combustibile fossile.

La portata di ciascuna di queste tecniche dipende da vari fattori, inclusi gli obiettivi di riduzione delle emissioni, i costi, le risorse energetiche disponibili, l’impatto ambientale e sociale.
La maggior parte delle misure di riduzione dei consumi sono in gran parte ad oggi costo-efficienti e potrebbero portare in un futuro neanche troppo remoto a significative riduzioni delle emissioni. Se da un lato appaiono come appetibili ai policy-makers soluzioni che possano portare benefici nel lungo periodo, come ad esempio l’utilizzo di energie rinnovabili e del nucleare, dall’altro esiste l’esigenza di una riduzione nelle emissioni già nel breve-medio periodo, in modo da poter rientrare negli obiettivi prefissati dal protocollo di Kyoto.

Catturare la CO2 ed immagazzinarla nel sottosuolo (Carbon Capture and Storage) potrebbe essere fattibile con la tecnologia attuale, ma è solo di recente che si è iniziato a considerare quest’opzione come potenziale metodo per ridurre le emissioni. La sua importanza deriva dal fatto che, attualmente, circa l’85% dell’energia utilizzata a fini commerciali proviene dai combustibili fossili.
Un rapido spostamento verso le energie rinnovabili, anche se fosse possibile, creerebbe grosse distorsioni nel mercato dell’offerta energetica, con conseguenze per l’economia globale.

Il problema è principalmente quello legato al conservatorismo degli operatori nel mercato energetico. Un mercato energetico basato sulle energie rinnovabili, creerebbe problemi grossi distorsioni nel mercato del lavoro. Inoltre per le imprese sarebbe difficile avere lo stesso know-how esistente sui combustibili fossili anche sulle rinnovabili. Un ulteriore problema consiste nell’accettabilità pubblica di standard di consumo differente rispetto a quelli a cui siamo abituati.
La tecnologia del Carbon Capture and Storage (CCS) permetterebbe al mondo di continuare ad utilizzare combustibili fossili, ma con ridotte emissioni di CO2. Proprio in quest’ottica è da leggere l’utilità del CCS: i rischi derivanti dal cambiamento climatico possono essere contenuti solo con una diminuzione delle emissioni.