Profili contabili delle società calcistiche. Quale relazione tra successo sportivo e successo economico?

Le società di calcio quotate in Borsa sono poco più di 40 in tutto il mondo, oltre metà delle quali è quotata a Londra nei vari mercati. La prima società calcistica a decidere di affrontare la sfida della Borsa è stata la squadra inglese del Tottenham Hotspur, nel 1983, seguita sei anni dopo dal Millwall. Il mercato della piazza londinese è stato da sempre molto attivo nel favorire l’ingresso nel listino di Pmi dal business atipico e, infatti, grazie a questa vocazione, la Borsa di Londra ha saputo sfruttare con successo le successive richieste di altre società calcistiche. E’ stato anche creato un settore specifico per i titoli azionari dei club calcistici. Il caso più esemplare di successo è quello del Manchester United, approdato alla London Stock Exchange nel 1991, e in poco meno di 10 anni ha decuplicato la propria capitalizzazione di mercato. In Italia fino alle Legge del 18 novembre 1996 n. 586 le società erano senza finalità di lucro quindi impossibilitate a quotarsi nei mercati regolamentati, con questa legge si è cambiato lo status riconoscendo il fine di lucro. La prima società calcistica quotata è stata la Lazio nel 1998, seguita dalla Roma nel 2000 e dalla Juventus nel 2001, altre società ci hanno pensato ma al momento nessun’altra società sempre decisa a fare questo passo. La Borsa italiana definisce queste società “ad alti requisiti” per 4 ragioni: 1. L’evoluzione in senso commerciale delle società è relativamente recente. 2. Il business, soprattutto per le società italiane, è essenzialmente legato alla possibilità di cedere diritti televisivi in esclusiva, che rappresenta la fonte primaria di incassi 3. Per mantenersi competitive devono investire continuamente ingenti risorse nelle persone, che diventano patrimonio negoziabile.4. L’andamento dei ricavi è strettamente legato all’immagine della società e alla leadership riconosciuta dal mercato, al pari di un’impresa del settore high tech. In caso contrario la società non è interessante per gli sponsor, non riesce a cedere i diritti e non ha capacità di sfruttare il valore del brand.