Stati e Multinazionali nelle relazioni Internazionali: Il caso dell'acqua
Il business dell'acqua
Negli anni che precedono tale considerazione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, la tutela del bene acqua era semplicemente affidata alle varie legislazioni interne di ogni singolo Paese. Con la liberalizzazione dei servizi, e in particolare anche quella riguardante il trasporto dell'acqua potabile, l'acqua mostra chiaramente le sue potenzialità di profitto mostrandosi come uno straordinario business. Le multinazionali dell'acqua, che già gestivano acquedotti nei loro Paesi di origine, colsero la possibilità di profitto che si stava prospettando. L'acqua è, in fondo, un bene la cui domanda non dipende dai cicli economici ma rimane invariata nel tempo come, di conseguenza, anche i profitti che ne deriverebbero.
Oltre a questo, i contratti sulla gestione prevedevano una durata molto ampia (dai 10 ai 30 anni) cosa che, indubbiamente, lasciava alle multinazionali libertà di movimento sul mercato per un periodo temporale esteso.
Studi della banca privata svizzera Pictet prevedono che nel 2015 le imprese private forniranno l'acqua potabile a circa 1 miliardo e 750 milioni di consumatori. È per questi motivi che le principali aziende che gestiscono il servizio idrico hanno già cominciato ad espandere i loro ambiti territoriali di intervento, diventando vere e proprie multinazionali. Tra di esse annoveriamo il gruppo francese Suez S.a. , la Vivendi S.a. , l'inglese Thames Water Ltd e l'italiana Acea s.p.a. Le liberalizzazioni hanno la finalità di eliminare le regole imposte dal sistema statale e avviare un particolare settore al libero marcato.
Esse hanno l'obiettivo di aumentare le possibilità di ingresso in un determinato mercato a tutte le aziende che vogliono lavorare in quel settore. Inoltre, grazie a una maggiore pluralità di offerta, determinerebbero potenzialmente una maggiore libertà di scelta per il consumatore.
In realtà, come sarà precisato, e ampiamente discusso in seguito, quelle che dovevano essere delle liberalizzazioni in realtà si sono trasformate in privatizzazioni totali ovvero vendita di aziende pubbliche ad attori privati e, nei casi trattati, nella strana cornice di assenza di gare d'appalto.
In pratica, in alcuni Paesi si è affidata la gestione dei servizi idrici ad un attore privato particolare tramite nomina governativa diretta. Già da quasi trent'anni l'acqua ha iniziato a prendere l'appellativo di "oro blu" espressione che vuole indicare l'importanza di un bene scarsamente presente sul nostro pianeta e in alcune zone mal distribuito già a livello naturale. […]
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Informazioni tesi
Autore: | Massimiliano Leo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze internazionali e diplomatiche |
Relatore: | Andrea Lippi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 65 |
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