Mrs Ramsay-Agnes Pembroke: bugie al femminile in To The Lighthouse e The Longest Journey
Il "beyond" disvelato
Il romanzo in senso lato assolve a una funzione introspettivo-pedagogica, ma c’è un periodo in particolare durante il quale l’esplorazione interiore è alla base di questa attività letteraria, il XX secolo. La sensibilità alle vicende interiori attraversa secoli di letteratura come una linea serpentina che affiora e scompare tra un movimento letterario e l’altro; nel XVII sec., in ambito rinascimentale Madame de La Fayette dà vita al primo capolavoro d’analisi psicologica, La Princesse de Clèves. Nel XVIII sec. Richardson, in Pamela, descrive la personalità di una serva in forma epistolare e dalla lettura si evince che il non detto prevale sul detto, perché Pamela nasconde dietro la sua pudica ritrosia un desiderio che è prima di tutto suo. Sterne, inoltre pubblica Life and Opinions of Tristam Shandy in cui lo stesso titolo rivela che l’autore non vuole limitarsi ad una cronologica sequenza di eventi esterni, ma vuole andare oltre, non a caso parla di Opinions e non più di Adventures. Contemporaneamente in Francia Laclos scrive Les Liasons Dangereuses, lucida analisi di persone dominate dalla perversione morale. Nel XIX sec. il Romanticismo, per l’esigenza di conferire alle opere letterarie un significato di forte attualità, promuove un genere realistico e tra i suoi cultori europei, Tolstoj e Dostoevskij si distinguono perché già spingono il loro sguardo nelle zone più misteriose e torbide della coscienza.
Più che un netto rifiuto del Realismo, nei grandi romanzi del XX sec. si osserva una meno facile fiducia nella possibilità di rappresentare con oggettiva fedeltà la vita:
Examine for a moment an ordinary mind in an ordinary day. The mind receives a myriad impressions – trivial, fantastic, evanescent, or engraved with the sharpness of steel. From all sides they come, an incessant shower of innumerable atoms; and as they fall, as they shape themselves into the life of Monday or Tuesday, the accent falls differently from of old; […] Let us record the atoms as they fall upon the mind in the order in which they fall, let us trace the pattern, however disconnected and incoherent in appearance, which each sight or incident scores upon the consciousness.
La vita è ben diversa da quella descritta nei romanzi del passato, non è solamente un incessante susseguirsi di azioni, conversazioni, eventi, scontri, né è necessario il curare meticolosamente la descrizione di aspetti esteriori; in un solo attimo la coscienza elabora una serie di riflessioni, voli pindarici, emozioni ed è questa la vera essenza dell’uomo e il romanzo ha il dovere di descriverla:
If a writer were a free man and not a slave, if he could write what he chose, not what he must, if he could base his work upon his own feeling and not upon convention, there would be no plot, no tragedy, no love interest or catastrophe in the accepted style, and perhaps not a single button sewn on as the Bond Street taylors would have it. Life is not a series of gig-lamps symmetrically arranged; life is a luminous halo, a semi-transparent envelope surrounding us from the beginning of consciousness to the end. Is it not the task of the novelist to convey this varying, this unknown and uncircumscribed spirit, whatever aberration or complexity it may display, with as little mixture of the alien and external as possible?
Il romanzo nel XX secolo rispecchia una crisi di valori che trova la sua spiegazione nel superamento della filosofia positivistica e nell’acquisizione di concezioni filosofiche e scientifiche (bergsonismo, psicanalisi, relativismo) che hanno aperto vie nuove alla stessa narrativa. E’ proprio questo crogiolo di innovazioni culturali che determina una nuova sensibilità, con conseguente rifiuto dei canoni letterari tradizionali. Virgina Woolf nutre profonda stima e rispetto verso i romanzieri del passato, ma non può fare a meno di giudicarli “materialists”, dal momento che “they spend immense skill and immense industry making the trivial and the transitory appear the true and the enduring”.
Le differenze tra i maggiori romanzieri del ‘900 (Proust, Svevo, Joyce, D.H. Lawrence, V.Woolf) sono enormi ma in comune questi autori hanno una concezione critica del reale che si traduce in un senso soggettivo e del tutto interiore del tempo e uno studio capillare dei meandri della coscienza.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Mrs Ramsay-Agnes Pembroke: bugie al femminile in To The Lighthouse e The Longest Journey
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Informazioni tesi
Autore: | Immacolata Santoriello |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2001-02 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere |
Corso: | Lingue e Letterature Straniere |
Relatore: | Flora De Giovanni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 232 |
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